Piccole vite

Piccole vite Piccole vite Pompucci il miniAltman VENEZIA. Ha la barba da alpino e un diploma al conservatorio in flauto dolce Leone Pompucci fotografo d'attualità per Panorama e L'Espresso, autore di «Mille bolle blu», film sugli Anni Sessanta direttamente evocato dalla celeberrima canzone di Mina. Romano appassionato di cinema, Pompucci racconta di aver tormentato per anni due sue compagni di scuola perché si decidessero a scrivere con lui una sceneggiatura: uno è Paolo Rossi, omonimo del comico e del calciatore, l'altro è Filippo Pichi, amico dai tempi del liceo. Solo tre anni fa, però, è riuscito a chiuderli in un mezzanino con finestre a grata per cominciare a sceneggiare questa storia simbolicamente fissata nel '61, anno dell'eclisse di Sole nonché data di nascita di Pompucci medesimo. «Un momento storico - spiega il regista - in cui pareva che tutti stessimo bene e fossimo tanto buoni mentre invece, sotto le apparenze, covavano i bacilli che ci avrebbero fatti ammalare». A dare un corpo alla sceneggiatura di Pompucci e compagni ci ha pensato Marco Risi che, con Mauro Tedesco, decise di farne un film con la sua nuova casa di produzione «Il sorpasso», nome da un titolo di suo padre Dino. Poi è arrivato il Premio Solinas che l'ha segnalato ai critici, sono arrivati i soldi dei Cecchi Gori, è arrivata la scelta di ambientare questa storia incrociata in un palazzone ai Prati dietro il liceo Mameli, in mezzo a inquilini veri, più o meno infastiditi. Il consenso del pubblico incontrato in questa prima proiezione veneziana è già valso a Pompucci il soprannome di Piccolo Altman, proprio perché, come il grande, anche il suo è un affresco a più voci. Marco Risi dopo gli applausi è polemico: «A Venezia non lo voleva nessuno. L'hanno definito sciatto e volgare. Nel Panorama non andava, alle Notti men che mai, nella Finestra sulle Immagini neppure a parlarne. Ho faticato moltissimo per farlo arrivare qua». «Mille bolle blu», dichiarano all'unisono Risi e Pompucci, non è però un film neo-neorealista. Perché il neo-neo-realismo è un insulto? «Per me no dice Risi che l'ha reinventato -. Per i giovani del Panorama italiano alla ricerca di non so che, pare proprio sia diventato un'offesa». Cos'è allora questo film? Risponde Pompucci: «E' un gozzo che deve uscire dal porto tra la portaerei di Spielberg e la nave di Harrison Ford». [si. ro.l

Luoghi citati: Venezia