Una polemica di madre

Una polemica di madre Una polemica di madre «Quelfilm non è della Garbelli perché l'ha diretto mio figlio» TORINO. Indignazione di madre: «Mi sono rivolta all'avvocato per difendere i diritti di mio figlio. Quel film è suo, l'ha diretto lui. Non è giusto che venga attribuito a un'altra regista». Carmelina Piccolis è una pittrice di discreta notorietà che ieri mattina ha dichiarato guerra a Gianna Maria Garbelli e a chi ha cancellato il nome di Alberto Bader dal film «Portagli i miei saluti/Avanzi di galera». A giustificazione di quanto sostiene, presenta un articolo di giornale uscito alcuni mesi fa in cui si parlava della lavorazione del film, citando appunto suo figlio, Alberto Bader, come regista debuttante e la Garbelli come ideatrice, sceneggiatrice, protagonista e coregista. Il film racconta la storia di una spacciatrice che ottiene la semilibertà ma, uscita di galera, si scontra con un muro di ostilità. Interpellata a Venezia, Gianna Maria Garbelli è turbata dalla polemica e nega in maniera tassativa che il suo film possa esser stato realizzato da qualcun altro. Ha quasi il tremito nella voce quando spiega: «E' vero, avevo chiamato io Alberto Bader sul set perché mi desse una mano con le riprese. Se avesse voluto sarebbe stato lui il regista del film. Ma mi ha abbandonato quasi subito». Prosegue la Garbelli: «Diciamo la verità, lui non ci ha creduto, questa mia storia non lo convinceva e se ne è andato. Come tanti altri, che mi hanno lasciato sola. Adesso che sono riuscita lo stesso a finire il mio film e che addirittura è stato presentato a Venezia, ecco che si rifa vivo, anche se per interposta persona, e vuole la firma. Non è giusto. Chiedetelo a Blasco Giurato, che è il direttore della fotografia, chi ha fatto il film. Giurato è uno dei migliori autori di cinema italiano: la sua testimonianza può essere definitiva». [s. n.] Fabrizio Bentivoglio e Maria Bakò nel film di Silvio Soldini «Un'anima divisa in due». A fianco: Maria Bakò. In alto a destra una scena di «You Seng» di Clara Low

Luoghi citati: Torino, Venezia