C'era una volta firmato Kohl Ecco le fiabe del Cancelliere di Emanuele Novazio

GRIMM I politici tedeschi scrivono storie di gatti buoni e topi infidi Cera una volta, firmato Kohl Ecco le fiabe del Cancelliere GRIMM AL BUNDESTAG ABONN LL'INVITO della «Arbeiter-Wohlfart», un ente di beneficenza con sede a Bonn, hanno risposto quaranta fra i politici tedeschi più noti. Dal cancelliere democristiano Helmut Kohl al capo dell'opposizione socialdemocratica Rudolf Scharping; dall'ex cancelliere Helmut Schmidt allo sfidante di Kohl nelle ultime elezioni Oskar Lafontaine, anche lui dell'Spd; dall'ex ministro degli Esteri Hans-Dietrich Genscher al suo successore Klaus Kinkel, liberali. Ognuno di loro ha scritto una breve fiaba, che l'editore Peter Grohmann di Dresda ha raccolto in un volume illustrato di centosettanta pagine da ieri in libreria («Il narratore di fiabe, non solo storie per la buona notte»). Tutti hanno scritto senza compenso; il ricavato delle vendite andrà a istituzioni sociali. Se Helmut Kohl (che pubblichiamo qui a fianco) ha scelto un inizio classico e temi emblematici per la formazione dei giovani - la salita, l'indecisione, la paura e il sollievo che viene dalla solidarietà e dall'aiuto degli amici -, altri forse meno fantasiosi hanno preferito ricordare direttamente la propria infanzia, come l'ex confidente del Cancelliere ed ex segretario della Cdu Heiner Geissler. Anche il ministro della Giustizia, Sabine LeutheusserScharrenberger, liberale, si ricorda di quand'era una bambina che tutti chiamavano Sabinchen e faceva disastri in casa, per esempio fracassando letti. Karsten Voigt, esperto di affari internazionali per l'Spd, racconta un episodio personale di cinquant'anni fa, che gli torna spesso alla mente quando mangia (voracemente) dolci inglesi: ((Anche se era difficile», quando era bambino rifiutò la tavoletta di cioccolato che gli veniva offerta da alcuni soldati britannici. Più amara la parabola del presidente del Parlamento, Rita Suessmuth, democristiana: protagonista della sua fiaba delicata è una stellina di cannella, che si fida troppo di un topo e che per questo finisce in briciole. Ma ci sono anche i gatti, e numerosi: l'hanno scelto come protagonista, per esempio, il presidente del governo regionale della Sassonia, Kurt Biedenkof, e quello del Baden-Wuerttemberg, Lothar Spaeth. Il presidente dei deputati Spd, Klose, si rivolge invece al figlio ormai adulto: «Perché sono un vecchio e grigio papà», scrive, che «rimpiange il suo bambino». Temendo di sbagliare, qualcuno - come Genscher, Kinkel, Lafontaine o il ministro dell'Ambiente Klaus Toeffer - è rimasto su un terreno più sicuro: raccontando la versione aggiornata di una vecchia fiaba. Scharping invece inizia confessando di non saper scrivere racconti per l'infanzia, ma ce la fa riandando - anche lui - ai suoi anni di bambino. E' difficile «dare i voti» o fare una classifica, fra questi politici-scrittori. Hanno aderito per dovere o per piacere, e molte fiabe sono gradevoli e ben scritte, ma una cosa è certa: nessuno sembra in grado di far dimenticare i loro illustri compatrioti, Jacob e Wilhelm Grimm. Emanuele Novazio Il Cancelliere Helmut Kohl ha inventato la favola di tre amici che durante una gita in montagna si trovano davanti a un bivio Altri politici si sono rifugiati nell'infanzia o hanno riscritto le favole dei classici

Luoghi citati: Baden-wuerttemberg, Bonn, Dresda, Sassonia