E' un giallo la morte del medico dei Reali di F. Gal.

E' un giallo la morie del medico dei Reali Sessantuno anni, si era risposato da poco con una diciannovenne nera. Ma il giudice archivia il caso E' un giallo la morie del medico dei Reali Overdose a letto, i parenti accusano la moglie adolescente LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' finita con un'overdose di metadone la doppia vita del dottor Victor Ratner. Medico personale di alcuni membri della famiglia reale - la principessa Alessandra e la duchessa di Kent - e di personaggi dello spettacolo come Liz Taylor, è morto senza che Gida, nel letto accanto a lui, neppure se n'accorgesse. Gida era sua moglie: 19 anni (lui ne aveva 61), una statuaria bellezza nera della Sierra Leone, con un passato poco chiaro - ma lei nega di essere mai stata una squillo - e comunque al centro della seconda e segreta vita del medico. La famiglia di Ratner l'ha accusata di essere stata lei a somministrargli la dose mortale di metadone, e ha chiesto che si controllassero le impronte digitali su una siringa trovata accanto ai cadavere; ma all'inchiesta ufficiale il coroner ha scartato quell'ipotesi. Morte da overdose. Medico dell'alta società di giorno, Ratner era costretto di notte a fare i conti con i fantasmi della tossicodipendenza. Cinque anni fa era stato processato (e condannato a una multa di quasi cinque milioni di lire) per avere compilato false ricette destinate a se stesso. La notte del 6 agosto non è stata diversa da molte altre. Il medico ha compilato una ricetta con un nome falso, è andato in farmacia e ne è uscito con sei fiale di metadone. Quella sera, ha raccontato Gida, erano andati a letto alle sette e mezzo, per «guardare un po' di televisione», prima di una rapidissima cena (sempre a letto) e di quattro chiacchiere fra amanti. «Si è addormentato mentre guardavo la tv - ha detto Gida . Ci siamo ancora parlati prima di mezzanotte: mi ha detto di dormire, perché il giorno dopo avremmo dovuto alzarci presto. Ma io non ero stanca, sono rimasta ancora un po' a guardare la tv». All'una di notte il dramma: Gida, che dichiara di non avere sentito niente, si è voltata e si è accorta che il marito aveva vomitato nel sonno, rimanendo soffocato. Inutili i tentativi di rimetterlo in vita. La donna nega di essere stata lei a somministrargli la droga. «La sua famiglia mi ha accusato - ha ammesso - ma non è vero». E inutili sono stati tutti gli sforzi di Ruth, 24 anni, figlia adottiva del dottor Ratner e della sua prima moglie che era morta nel 1975, per fare aprire un'inchiesta. Ma gli scheletri escono dall'armadio: l'incontro fra il medico e la giovanissima Gida allora aveva 16 anni - in un locale notturno londinese, l'improvvisa e folgorante love story che indusse Ratner a lasciare colei che era ormai da 14 anni la sua compagna, la nascita di un bambino e il matrimonio, con Liz Taylor al telefono da Los Angeles per felicitarsi. Lei aveva appena 17 anni, falsificò i documenti delia Sierra Leone per dimostrare di essere maggiorenne. E non fu quella la sola menzogna. Al medico, infatti, disse di essere figlia di un magnate africano delle miniere d'oro. In realtà sua madre, nota alla polizia con quattro diversi nomi, era un'immigrante clandestina. E lei, ex compagna di un delinquente evaso dal carcere, era vissuta in un appartamento con un gruppo di prostitute, lavorando per un'agenzia di accompagnatrici. Ha sempre negato di avere fatto la squillo; ma non ce n'era bisogno perché Ratner, invaghito da quella bellezza africana, le aveva perdonato tutto, [f. gal.]

Persone citate: Liz Taylor, Medico, Ratner, Victor Ratner

Luoghi citati: Londra, Los Angeles, Ratner, Sierra Leone