Accordo Israele-Giordania
Accordo Israele-Giordania Accordo Israele-Giordania Arafat: solo con me crea problemi WASHINGTON. Un accordo di massima è stato raggiunto fra Israele e Giordania, sui criteri ed i contenuti di un trattato di pace fra i due Paesi, che dovrà vertere sulla definizione della frontiera ed istituire progetti comuni per lo sfruttamento delle acque e delle risorse energetiche, nonché per la tutela dell'ambiente. L'accordo è stato raggiunto al Dipartimento di Stato americano, che per mesi ha ospitato la trattativa svoltasi nell'ombra fra israeliani e giordani, mentre l'attenzione generale era rivolta alla trattativa parallela fra israeliani e siriani. L'ambasciatore di Giordania Fayez Tarawneh ha espresso la speranza che l'accordo possa essere concluso ed annunciato dopo la conclusione dell'atteso accordo fra Israele e palestinesi. «Non servono firme né cerimonie», ha detto Tara wmeh. Tecnicamente, l'accordo quadro viene considerato alla stregua di un ordine del giorno: prevede la fissazione di frontiere sicure e riconosciute fra Israele e Giordania (re Hussein da tempo ha rinunciato a accampare diritti sulla Cisgiordania), sulla base delle risoluzioni emanate dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu dopo le guerre arabo-israeliane del 1967 e del 1973. La bozza concordata prevede anche una cooperazione fra i due governi su questioni economiche, ambientali, commerciali, turistiche, energetiche e sullo sfruttamento delle risorse idriche. I gruppi di lavoro israeliano e giordano, che hanno negoziato l'accordo di cui hanno ieri anticipato.i contenuti, hanno già messo a punto progetti su alcuni di questi settori. L'intesa per Gaza e Gerico passa al vaglio dell'esecutivo dell'Olp. Mentre a Parigi sono in corso trattative segrete con i rappresentanti israeliani, Yasser Arafat deve affrontare un'altra difficile prova, un'altra riunione certamente tempestosa, una vera e propria battaglia con le frange più intransigenti che si oppongono all'intesa con Israele. Alcune delle fazioni dell'Olp hanno già annunciato che boicotteranno l'esecutivo e due dei componenti dell'organismo hanno fatto sapere che non si recheranno a Tunisi. Si prevede che altri quattro membri dell'esecutivo respingano il piano su Gaza e Gerico. Arafat dovrebbe quindi farcela con dieci voti su 16. Il leader palestinese è preoccupato. «Come al solito, Israele crea problemi, detta condizioni. E ritarda il riconoscimento», ha denunciato in una conferenza stampa in Oman. «Ci servono soldi: l'autonomia a Gaza e Gerico costerà sei miliardi di dollari. Seguiremo l'esempio di sviluppo dei Paesi asiatici, in particolare di Singapore. La nostra scelta è per l'economia di mercato, ovviamente». Secondo fonti palestinesi di Amman, almeno due dei membri del Comitato Esecutivo dell'Olp che vivono nella capi- tale giordana boicotteranno-la riunione convocata per questa sera a Tunisi sotto la presidenza di Arafat per approvare l'accordo Olp-Israele. Si tratta di Abdel Rahim Lalouch, che rappresenta il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, e Taisir Jaled, del Fronte Democratico di Nayef Hawatme. E' anche probabile, sostengono le stesse fonti, che Arafat convochi il Comitato Centrale Palestinese per una sessione straordinaria sull'accordo Gaza-Gerico. Il Comitato centrale palestinese è un organismo intermedio, formato da 110 membri, tra il comitato esecutivo e il Consiglio Nazionale Palestinese (una sorta di Parlamento in esilio). Finora Arafat non l'ha convocato, adducendo come motivazione che nessuno dei Paesi arabi si è offerto di ospitarlo e che l'Olp non è in condizione di sostenerne le spese Ma per i suoi critici, il leader dell'Olp non ha convocato le massime assise dei palestinesi perché teme che l'accordo con Israele per Gaza e Gerico possa essere respinto. te. st.] Il capo dell'Olp Yasser Arafat cerca sei miliardi di dollari per Gaza e Gerico
Persone citate: Abdel Rahim Lalouch, Arafat, Fayez Tarawneh, Nayef, Yasser Arafat
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