Bucano la galleria e salta fuori l'acqua minerale

La nuova sorgente è stata scoperta durante la costruzione del tunnel sulla statale 460 per Ceresole La nuova sorgente è stata scoperta durante la costruzione del tunnel sulla statale 460 per Ceresole Bucano la galleria e salta fuori Pacqua minerale Dal ghiacciaio del Gran Paradiso finirà in bottiglia e sulla nostra tavola Dal cuore del Parco nazionale del Gran Paradiso ai consumatori. Il destino della sorgente scoperta dall'impresa Mattioda durante la costruzione della galleria per Ceresole, sulla statale 460, è quasi deciso. Se supererà alcuni esami chimici, finirà direttamente in bottiglia e diventerà acqua minerale di prima scelta. Ajl progetto lavorano i Comuni di Ceresole, Noasca e Locarla, aiutati dall'Aem di Torino e dalla Mattioda. L'Ussl 38 di Cuorgnè ha già effettuato i primi campionamenti che hanno dato esito positivo sulla potabilità. Ma servono altri controlli, altre analisi più approfondite e legate al contenuto minerale. «Imbottigliarla e venderla? Una possibilità molto interessante» dice il primo cittadino di Noasca, Guido Noascono. «Se gli esami confermeranno una giusta quantità di elementi naturali, il progetto prenderà corpo». Il nome della minerale del Gran Paradiso ancora non c'è e nemmeno si è parlato di come metterla in commercio. «Sono risposte che soltanto una seria indagine di mercato ci potrà fornire» dicono in valle. C'è già, invece, l'ipotesi di una società incaricata di gestire lo sfruttamento, costituita al 51% dai comuni e per il resto dall'Aem (30%) e dalla Mattioda (19%). La scoperta di quella sorgente naturale si era rivelata un bel guaio per l'impresa costruttrice della galleria, rallentando i lavori e costringendo i tecnici a escogitare un metodo per incanalare e deviare il getto, oltre 200 litri al secondo. Troppi per essere tutti imbottigliati. I sindaci della valle, l'Aem e l'impresa pensano di utilizzarla per alimentare gli acquedotti di Locana, Ceresole e Noasca. «D'estate quando c'è siccità o in inverno quando il gelo blocca le fontane i nostri paesi hanno seri problemi per approvvigionarsi» dice ancora Noasco¬ no. «In questi frangenti la sorgente potrebbe essere di grande aiuto» aggiunge. E poiché la popolazione in alta valle Orco è scarsa, l'acqua potrebbe addirittura essere venduta ai paesi della pianura. Tredici centri hanno già dimostrato un certo qual interesse alla proposta. Tra questi Castellamonte e Rivara, da sempre alle prese con una cronica carenza di potabile. I problemi da superare, però, sono enormi: il primo è come fare giungere in pianura l'acqua captata a più di trenta chilometri di distanza. In valle Orco, tuttavia, sono pochi a gradire un simile utilizzo della sorgente: quasi tutti preferirebbero l'imbottigliamento. E qualcuno già immagina l'acqua minerale del Gran Paradiso distribuita in tutt'Italia. Magari con un bel camoscio sull'etichetta: ottima pubblicità per il Parco e discreto richiamo turistico. Lodovico Polerto

Persone citate: Guido Noascono, Lodovico Polerto, Mattioda

Luoghi citati: Ceresole, Cuorgnè, Italia, Locana, Noasca, Torino