Quattro proposte al sindaco di Francesco Forte
Dal senatore Francesco Forte per il rilancio di Torino Dal senatore Francesco Forte per il rilancio di Torino Quattro proposte al sindaco CARO direttore vedo che il professor Castellani ha preso alcune iniziative, per il rilancio economico di Torino, che mi paiono importanti nel merito e soprattutto nel metodo e nello spirito (non assistenzialistico ma di stampo manageriale). Mi vorrei inserire con quattro proposte. La prima riguarda la «restituzione» a Torino della sede e degli uffici direttivi di grandi imprese pubbliche, che Roma le ha «portato via». Ora il gruppo Sip-Stet (ricordo che la lettera P di Sip vuol dire Piemonte e che una lettera T di Stet vuol dire Torino) si configurerà sempre più come «public company», cioè come società a base azionaria costituita dal largo pubblico, quindi sarà sempre meno dello Stato. Mi sembra logico che torni a Torino. Vi è poi la Rai. Originariamente a Torino ve ne era la direzione generale, poi vi rimase quella amministrativa, poi andò via anche questa. Perché non fare tornare alcuni di questi servizi e società collegate (es. Sacis, Sipra, editoriale Radiocorriere) anche per ridurre il loro contatto col mondo della politica? A proposito di Rai ecco la mia seconda proposta: l'on. Bossi vuole che una delle stazioni nazionali della Rai si sposti da Roma a Milano e un'altra prima la proponeva per Napoli e ora (mi pare) per Palermo. Perché non riconoscere a Torino - da parte dello Stato - la vocazione culturale che ha dimostrato di avere? Torino deve espiare la colpa di avere promosso l'unità d'Italia? La terza proposta riguarda la promozione a Torino, Ivrea e località circostanti di attività culturali e di ricerca, pubbliche e private, che hanno forti ricadute economiche. Va sostenuta la Fiera del Libro, ma penso anche a una fiera dei prodotti sanitari, come si tiene con successo ogni anno in Germania, a Hannover. E perché non si fa partire a Saluggia il progetto Ignitor del professor Coppi che insegna al Mit, ma è anche professore del Politecnico di Torino? Cosa aspetta l'Enea? La quarta proposta riguarda servizi statali o parastatali che vengono decentrati o potrebbero esserlo. Pare di capire che la posta imbucata in varie zone del Nord d'Italia viene mandata a Palermo, per lo smistamento. (E quanta se ne perde!). Si potrebbero utilizzare contenitori industriali dismessi di Torino per servizi decentrati di questo tipo. Infine mi pare che non sia logico che tutti i concorsi pubblici siano fatti a Roma. Alcuni potrebbero svolgerei al Nord. In particolare quelli per magistratura, ad esempio, a Torino, dato che la prima Cassazione fu a Torino. Francesco Forte
Persone citate: Bossi, Castellani, Francesco Forte
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