Cent'anni di gioventù di Gian Paolo Ormezzano
Festa al Genoa per un grande traguardo della sua storia IL PIÙ' VECCHIO CLUB ITALIANO Festa al Genoa per un grande traguardo della sua storia Cent'anni di gioventù IERI sera Genova ha celebrato i cent'anni della sua prima squadra calcistica, il Genoa. Questo «prima» viene interpretato dai tifosi rossoblu come gerarchia di valori o quanto meno di lignaggio (nove scudetti a uno) nei riguardi della Sampdoria, mentre dai tifosi blucerchiati è al massimo accettato per la sua valenza anagrafica: il Genoa Cricket and Football Club è infatti nato (con perdita angloforiica di una «v» e su spinta dell'inglese James Spensley, «il pioniere», medico, giocatore, capitano, allenatore) la sera del 7 settembre 1893, sostituendosi al Genoa Cricket ad Athletic Club dell'anno precedente, e promuovendo il nuovo gioco britannico. La Sampdoria è nata oltre mezzo secolo dopo, il 1° agosto 1946, dalla fusione di due club preesistenti, Sampierdarenese e Doria, ma non antiqui come il Genoa. Ci sono stati intensi festeggiamenti, conciliando senti- menti e esigenze mediatiche. Così, accanto a genoani dee, per nascita se non anche per pratica costante di tifo, ecco la giovane presentatrice di grido, ecco i collegamenti televisivi, ecco l'intervento degli sponsor, ecco l'allargamento della festa ufficiale all Expo, con minipresenza di calciatori (oggi in campo a Marassi contro il Cagliari), a un po' tutta la città, fra orpelli e reliquie, con partecipazioni classiche e altre in offerta speciale. La caduta nella retorica, persino nella commozione, non sarebbe peccato neppure veniale, considerando che il Genoa è il punto di partenza del calcio italiano tutto, con il successo nel primo scudetto, quello del 1898, giocato in una sola giornata a Torino: e fra un lustro ci saranno altri festeggiamenti, coinvolgenti l'intera Italia del pallone. Fra l'altro il Genoa ha ospitato del calcio nostro e internazionale personaggi grandissimi, e senza fare troppo antiquariato o addirittura archeologia ricordiamo «al volo» De Pra e De Vecchi, Levratto e Santamaria, Marchi e Sardelli, Beccattini e Meroni, Verdeal e Abbadie, sino a Pruzzo ed Aguilera. Ma proprio perché la grandezza del Genoa è assoluta, non relativa ad un momento, una riscoperta, un'occasione speciale, pensiamo di poter andare oltre, e porre una domanda. Se dopo cent'anni restano ancora validi, del Genoa di Spensley, alcuni principi, alcune tematiche, alcuni entusiasmi, se pensando ai tifosi storici di allora si scoprono le radici dei migliori tifosi di adesso, se l'emozione per una maglia rimane dentro la gente, nel popolo, questo vuol dire che fra altri cent'anni certe cose belle, certi agganci saranno ancora vivi, possibili? Oppure la resistenza e la persistenza di certi valori è ormai al limite, forse la fine del millennio li farà sparire del tutto, e il Genoa del 2093 non avrà nulla ma proprio nulla del Genoa di adesso, che invece ha qualcosa del Genoa di un secolo fa? Non è una domanda accademica, sciupatempo. Davvero ci interessa sapere se fra un secolo ci sarà ancora qualcosa del calcio attuale, o se sarà davvero tutto ma proprio tutto cambiato, per l'azione, l'influenza di elementi nuovi, che si chiama no televisione, denaro, sponso rizzazione, palcoscenico mondiale e magari anche planetario, decadenza dei colori socia li, fine del tifo a prò dell'aromi razione per lo show da chiunque sia offerto. Un club calcistico che nascesse adesso con programmi, velocemente realizzati, di grandezza moderna potrebbe cogliere almeno un atomo di ispirazione da quanto accadde a Genova un secolo fa, oppure meglio farebbe a dimenticarsi delle memorie, per lanciarsi avanti, per farsi i con notati su ipotesi future, non su ombre passate? Nel 2093, a meno di miracoli della gerontologia, nessuno di noi sarà lì a verificare se. Ma pensare al futuro è, oltre che un gioco, una specie di dovere. Con la speranza che anche nel 2093 pensare al passato sia, come in questo caso, un piacere. Gian Paolo Ormezzano L'inglese James Spensley, l'ideatore del Genoa, ricopriva i ruoli di medico, giocatore, capitano e allenatore in quello che oggi è il più vecchio club calcistico d'Italia
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