La Juve risponde a Baggio e alla Samp

Serata di campionato, e i bianconeri rimaneggiati sono già alla partita delle verifiche Serata di campionato, e i bianconeri rimaneggiati sono già alla partita delle verifiche La Juve risponde a Baggio e alla Samp Dopo le critiche il giocatore si è spiegato con il Trap Ravanelli vice Vialli: fidatevi, sono uno che non sbaglia TORINO. E Trap? Dov'è il Trap? Gli occhi di chi sta sul piazzale del vecchio stadio a guardare la partenza della Juventus per il ritiro scrutano rapidi i sedili del pullman. C'è Baggio, gonfio di stizza per la polemica che gli è scoppiata tra le mani. C'è Porrini, che dimostrando una straordinaria propensione per il ridicolo annuncia il silenzio stampa contro la critica cattiva. Non c'è Ravanelli, ma eccolo laggiù che si affanna a inseguire la corriera, che altrimenti lo lascerebbe a piedi, lui, l'unica punta scampata alle cessioni e alle fratture. Ci sono tutti e non si vede il Trap. La stranezza sta in questo. «Si è attardato, raggiungerà la squadra a Villar Porosa», comunica Francesco Merini, il diesse. Sì, bravo. E se fosse invece un segnale? E se il tecnico avesse preso le distanze dai cuori ingrati, che mettono in discussione il suo giocattolo? Gli interrogativi montano, come ogni cosa sfiori la Juve di questi tempi. Dalla sede spiegano che non c'è alcun mistero: «Trapattoni era da noi, ha guardato l'orologio e si è accorto che non sarebbe mai arrivato in tempo per prendere il pullman». Può succedere di perdere la cognizione del tempo quando si discute di cose importanti, come quelle di cui il tecnico doveva parlare ieri mattina con Boniperti: lo sfogo del Divin Codino, le analisi di Vialli, il primo scollamento in una stagione che era partita come una marcia trionfale. Il Trap è perplesso. Teme che il malessere cresca nell'emergenza e gli si crei nello spogliatoio una situazione uguale à quella dell'anno scorso, che riuscì a recuperare per i capelli. Probabilmente non è stata voluta la sua assenza sul pullman della squadra, ma in ritiro c'è stato un colloquio molto chiaro con Baggio. «Non parlerò più», ha promesso il Codino. Può bastare? Il problema è che Baggio può tenere per sé lo scetticismo sulle qualità della Signora, però certe cose le pensa e continuerà a pensarle. Non è il massimo per l'uomo che dovrebbe guidare la Juve verso lo scudetto. In questo clima cade il match contro la Sampdoria. Senza Vialli, Dino Baggio e Kohler (assenti pure domenica a Foggia) e con Fortunato ancora in dubbio, sarà difficile convincere il Codino che si sbaglia e sposarlo alla religione dell'ottimismo. Tuttavia, ed è questo il messaggio del Trap, bisogna provarci. Gli potrà dare un aiuto Ravanelli, uno che senza una ragione apparente ha una splendida considerazione di se stesso. Un positivo, si direbbe. Nella difficoltà di sostituire Vialli si rimpiange la partenza di Casiraghi? E lui dice che son balle, e se lo lasciano fare ci metterà una pezza. «Senza avere i colpi straordinari di Baggio, né la capacità di muoversi in area che ha Gianluca», corregge in un sussulto di doverosa umiltà. Ravanelli è un personaggio solare. Uno spaccamontagne. «A Perugia e nella Reggiana ho dimostrato di essere un uomo-gol - ricorda spesso -. Erano squadre di provincia ma le porte sono uguali dappertutto: in provincia e nelle grandi città». Con questo spirito si è prepa¬ rato a giocare fino a novembre, quando rientrerà Vialli. «Poi vedremo - dice -. Ho 24 anni e voglio sfruttare l'occasione. Potrei lamentarmi di non avere nelle gambe novanta minuti perché ho fatto troppa panchina, ma sarebbe un alibi. E non mi va. In due mesi vedrete quanto vale davvero Ravanelli». Lo dice come se negli altri permanesse un inspiegabile dubbio sulle sue qualità. «Dicono che sono stato il capocannoniere del precampionato perché giocavo nel secondo tempo, con gli avversari stanchi. Vero, ma non potevo segnare nel primo tempo perché non mi facevano giocare. Nella Juve i gol li ho fatti anche nelle partite vere. Gol belli, perché ho un buon tiro e se posso lo uso, anche rischiando la brutta figura. Se non osi non sei nessuno». Ha la mentalità del «marine». «Bisogna anche picchiare duro, qualche volta, perché con noi fanno così quando andiamo fuori casa». E apprezza Vierchowod, «il più forte difensore italiano, peccato trovarselo subito tra i piedi». Cosa pensa del fatto che tutti piangono le assenze e neppure i suoi compagni si affidano a lei? Sorride. «Non so in che direzione andassero i giudizi di Baggio. Io tiro per la mia strada. Sa qual è il mio timore? Che tutte le partite trasmesse dalla pay tv sono finite 0-0. Non vorrei che anche questa...» Marco Ansaldo Trapattoni (a lato) ha avuto ieri un lungo colloquio con Roberto Baggio dopo le critiche mosse dal giocatore alla squadra; Ravanelli (al centro) sostituisce Vialli e promette di non farlo rimpiangere

Luoghi citati: Foggia, Perugia, Torino