Comit e Credit tutte in Borsa

L'Iri vara un doppio maxi-collocamento Prodi venderà le banche direttamente sul mercato azionario. Dribblato il piano di Cuccia Comit e Credit tutte in Borsa L'Iri vara un doppio maxi-collocamento ROMA. La grande rinuncia. Le banche non sono più nel cuore dell'Ili. Romano Prodi, presidente del gruppo pubblico, ha deciso di vendere fino all'ultima azione della Banca Commerciale e del Credito Italiano in suo possesso. Il consiglio di amministrazione ha avviato la procedura per cedere i due pacchetti sul mercato: è un'offerta pubblica di vendita. Chiunque lo desideri, sia un risparmiatore o una grande azienda, può comprare un piccolo pacchetto di titoli o una grossa quota. E' un affare da migliaia di miliardi, forse oltre diecimila. La doppia privatizzazione programmata rappresenta una svolta storica per l'economia italiana. L'Istituto per la ricostruzione industriale è nato nel 1933 per risanare e riformare il sistema bancario italiano in crisi. Dopo la vendita nel 1991 del Banco di Roma alla Cassa di risparmio della capitale che ha dato vita alla Banca di Roma, Tiri si accinge ad abbandonare del tutto il credito, mettendo in vendita il 54,35% della Comit e il 58,09 del Credit. Ma di storico c'è anche un altro aspetto particolare. Con la decisione di ieri, Prodi si è tolto la soddisfazione di bocciare le proposte per il futuro delle banche Iri delineate da Enrico Cuccia, presidente onorario della Mediobanca. Innanzitutto Prodi vuole vendere tutto e subito, mentre Cuccia avrebbe voluto la gradualità. Inoltre la Mediobanca aveva immaginato la privatizzazione solo del 30%, soprattutto per la Comit. Limitando la cessione al 30%, si consentirebbe di definire in partenza la pattuglia dei nuovi azionisti (il nucleo duro) che si assicurerebbe la gestione della banca. In pratica si predeterminerebbe chi comanda nella Comit: un'eventuale successiva vendita frazionata delle azioni rimanenti all'Iri non modificherebbe la situazione. Al contrario, l'Iri non interviene per orientare la scelta di chi gestirà i due istituti di credito. L'offerta pubblica di vendita è un meccanismo neutrale. Prodi indica il prezzo al quale vende. Chi è disposto a comprare si candida. Se le richieste sono poche vengono soddisfatte tutte. Se sono troppe vengono accolte proporzionalmente: la ripartizione deve accontentare tutti. La privatizzazione scattata ieri si presenta quindi molto diversa da come la stava delineando Cuccia. Fra l'altro l'opv annunciata annulla automaticamente la gara competitiva promossa sin dall'anno scorso per aggiudicare il Credit. Non ci sarà più una trattativa per selezionare le candidature all'acquisto in blocco, ma tutte le azioni potranno essere frazionate al massimo. Del resto, con la precedente procedura non è stato trovato alcun acquirente. Per le due banche «le operazioni verranno realizzate - si legge in una nota dell'Ili - attraverso il collocamento delle azioni sui mercati italiani ed esteri, al fine di realizzare la massima diffusione dell'azionariato» come chiesto dal governo. L'obiettivo è la public company, una società con una miriade di soci. Le offerte saranno rivolte ai «risparmiatori, con particolare riferimento ai di- pendenti ed alla clientela delle due banche», ma anche «agli investitori istituzionali italiani ed esteri, allo scopo di realizzare una struttura di azionariato stabile di lungo periodo». E' possibile così che nel momento stesso della vendita si delinei l'identità di chi conquisterà la gestione delle due banche. Una pattuglia di aziende, insieme a un fondo comune, potrebbe per esempio tentare di acquistare una grossa quota e assicurarsi il comando. Con l'opv scompare il problema dell'offerta pubblica di acquisto imposta dalla legge: con la gara competitiva, l'acquirente del Credit avrebbe dovuto comprare anche azioni di minoranza. Rispetto alle vecchie procedure si è concretizzata un'altra novità. Le due banche possono essere privatizzate contemporaneamente; il governo di Carlo Azeglio Ciampi ha voluto togliere la precedenza accordata al Credit. Adesso si terrà conto «dei tempi tecnici» ma anche «della recettività dei mercati». Il meccanismo della privatizzazione prevede anche una soluzione originale: le due banche si autovendono. E' una scelta che il governo aveva in parte già indicato solo per l'Imi. La Comit e il Credit saranno pienamente coinvolte nelle operazioni di cessione come «global coordinato]"». Il consiglio Iri ha anche stabilito le modalità per affidare gli incarichi al fine di valutare e collocare le due banche. Roberto Ippolito mediobanca,fondiaria, fondiaria assicurazioni, alleanza, grassetto, milano assicurazioni, cementerà di mer0ne 2.309 miliardi1 'Importi di competenza del mercato per operazioni gii varate ' Importi di larga massima relativi ai prossimi collocamenti azionari o a imminenti ricapitalizzazioni ferfin 2.000 miliardi** ■mi 3.000-3.500 miliardi** comit 3.000-3.500 miliardi** credit 2.000-2.500 miliardi** I I I I I I I II /totale 1 2.309-1 4.309 MILIARDI \ A sinistra Romano Prodi presidente dell'lri In alto Enrico Cuccia leader di Mediobanca

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Cuccia, Enrico Cuccia, Prodi, Roberto Ippolito, Romano Prodi

Luoghi citati: Mediobanca, Roma