Addio prosciutto, più mortadella di Agnese Vigna

Addio prosciutto, più mortadella Addio prosciutto, più mortadella La crisi serve in tavola il «menu povero» UN'INDAGINE DELLE COOP MILANO. Poco pesce fresco. Meno prosciutto. Di caviale neanche a parlarne. Molto meglio la carne suina, la mortadella, il tonno e la marmellata fatta in casa. Una riflessione epocale, quella dell'universo dei consumatori italiani che, per fronteggiare la recessione economica, si trasformano da spendaccioni a formichine. Diventano soggetti razionali, accantonano le spese voluttuarie in attesa di tempi migliori, cambiano persino abitudini alimentari. Insomma le famiglie in questa fase dimostrano ben maggior oculatezza ed elasticità delle istituzioni. Dal rapporto annuale presentato ieri dall'Associazione Lombarda Cooperative di Consumatori su «Prezzi - consumi - distribuzione finale moderna» nel nostro Paese emerge che le famiglie italiane non solo si adeguano alla crisi, ma affilano le armi e adottano precise strategie di difesa. Innanzittutto ritornano ai consumi domestici, emettendo una dura condanna - dopo anni di forte crescita per bar, ristoranti e alberghi. Specie se costosi. Inoltre le famiglie scelgono accuratamente i negozi dove fare la spesa, privilegiando supermercati e ipermercati. E infine si concentrano sui prodotti meno costosi. Fanno più attenzione al rapporto qualità-prezzo, rinunciano ad acquisti prestigiosi ma poco convenienti. Dalla ricerca emerge che mentre in una prima fase, nel 1992, la reazione alla crisi si traduceva nella salvaguardia del benessere raggiunto e nella riduzione del risparmio, nel primo semestre di quest'anno le famiglie hanno scelto di comprimere fortemente i consumi a vantaggio di una maggiore salvaguardia del risparmio. In sintesi, la spesa per consumi finali alla fine del primo semestre è in flessione dell'1,5%, un evento mai accaduto negli Anni '80 (quando continuava a crescere, fino al +1,5% del '92, mentre calava il risparmio, da -3,5% a -0,5%). Secondo la Coop la flessione della spesa è molto articolata. La difesa più tenace messa in atto dalle famiglie è sui consumi alimentari, scesi solo dello 0,3% nel primo semestre di quest'anno, mentre la maggior penalizzazione (15%) è riservata ai consumi durevoli, dalle automobili ai mobili agli elettrodomestici. Non c'è difesa che tenga, invece, sui consumi di abbigliamento e di calzature: la crisi è così forte da portare - per la prima volta in Italia - alla chiusura di esercizi in questo segmento (fino a un anno fa gli esercizi tradizionali alimentari chiudevano e quelli non alimentari continuavano ad aprire). Inoltre per la prima volta anche la domanda di servizi è in difficoltà: le famiglie cercano di risparmiare suda bolletta energetica, sui trasporti e so¬ prattutto sul tempo libero. Le vacanze all'estero, dai primi dati dell'estate, sembrano essersi ridotte del 20%, mentre calano le presenze negli alberghi. Che cosa è successo, nel frattempo, al risparmio? Le famiglie hanno puntato a recuperare la forte flessione del '92, ma cambiando destinazione. Dall'investimento produttivo (la casa), strategico per l'inversione del ciclo economico, ci si indirizza sempre più verso gli investimenti finanziari, anche ai livelli calanti di remunerazione reale offerta dal Tesoro. Che cosa si può fare in questa situazione? Per gli uomini della Lega delle Cooperative gli obiettivi primari sono il ripristino della formazione del risparmio «perlomeno ai livelli precedenti» e la migliore distribuzione delle risorse di cui già si dispone. Secondo lo studio delle Coop «nel contenimento dell'inflazione ha giocato un ruolo importante, negli ultimi diciotto mesi, la distribuzione finale moderna, e per massimizzare questo contributo, oltre che per partecipare alla razionalizzazione complessiva del sistema produttivo italiano, bisognerà accelerare lo sviluppo del comparto». Per le Coop tuttavia c'è il rischio che «l'accelerazione nello sviluppo del moderno venga realizzata in Italia da grandi oligopolisti europei che già sono impegnati nel nostro paese con shopping center, ipermercati, hard discount. Uno dei compiti che il governo dovrà affrontare a breve sarà quello di selezionare e implementare le politiche per assicurare lo sviluppo necessario, senza penalizzare l'imprenditoria nazionale». Agnese Vigna Consumatori al supermarket Per le Coop osservatorio ideale sulla dinamica dei consumi in Italia

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