La Stampa - Consultazione Archivio

A Venezia A Venezia Scrittrici-Sip è guerra di plagi 7*1 VENEZIA L'IGNORINA dei telefoni « per anni e anni, ma con la l | penna facile e un sogno: J^ZJ tentare il successo da scrittrice, magari sfruttando proprio gli anni trascorsi all'azienda dei telefoni di Stato. Maria Teresa Mezzina ha spedito il suo manoscritto a una decina di case editrici, e poi anche al Maurizio Costanzo Show, dove un redattore le aveva ventilato un posticino in trasmissione. Perché lei, in quel suo libro, aveva raccolto tutti i più curiosi colloqui telefonici con gli anonimi abbonati che chiamano il 10, il 15 o il 175 e il 176. Battute gustose, tipo: «Buongiorno, vorrei un numero». «In Italia?». «Ma no, a Belluno». Oppure: «Da dove chiama?». «Da casa mia». «No, non ha capito». «Sì, sì, ho capito benissimo: sono in camera da letto e sto in boxer». E ancora: «Vorrei parlare con la Jugoslavia». «Dovrà pazientare, signora, perché ci sono problemi, guasti di linea». «Beh, riparateli». «Signora, c'è la guerra. Non vorrà che andiamo noi sopra le mine?». «Faccia lei, basta che mi passi la linea». Un instant-book, sul filone degli «stupidari». Invece, il 16 giugno la scrittrice in erba vede al Costanzo Show un'altra signorina dei telefoni, di Palermo, tale Annabella Di Vita, con un libro tale e quale pubblicato dall'editore Flaccovio. Maria Teresa Mezzina sostiene che l'intero libro sia copiato: cambia solo il titolo: da Telefoni di Stato, desidera?, a Storie di ordinaria fonia. Ora ha presentato un ricorso alla magistratura. Parla di plagio. Dario Flaccovio non ci crede: «Abbiamo una collana umoristica - dice -, si è presenta ta questa Annabella Di Vita, il li bro ci è piaciuto, lo abbiamo pubblicato a maggio, a 11 mila lire, prezzo di copertina. D'altron de, chi può attribuire la pater nità delle battute di ignoti abbo nati del telefono? Comunque, ba sta che se ne parli». Resta una curiosità: quante scrittrici lavorano ai telefoni? Mario Lollo