VENARIA di Elena Del Santo

26 ANZE, mostre, convegni, sfilate ha in serbo il «Settembre '93 al Castello di Venaria Reale», una carrellata di manifestazioni a sottolineare la ritrovata dignità della Reggia sabauda, che, faticosamente, sta recuperando se stessa e i suoi splendori, dopo una decadenza iniziata già alla fine del XVII secolo, causa le truppe francesi che la misero a ferro e a fuoco (1693), nell'assedio di Torino ( 1706) e con Napoleone. Miglior inizio non poteva arridere alla kermesse scaturita dagli intenti comuni del ministero dei Beni Culturali, soprintendenza, Regione, Provincia, Impresa Guerrini e Città di Venaria, dal momento che la prima iniziativa coincide con l'esecuzione, in prima mondiale del balletto «Gli intermedi delle Sirene» nella Sala Diana (3 settembre, h 21). I saloni affrescati di quel che fu il «palazzo di piacere e di caccia», realizzato nel 1672 dal Castellamonte, su idea di Carlo Emanuele II (il modello ispirerà il Re Sole nella costruzione dell'assai più famosa reggia di Versailles), riecheggeranno sabato 11 (h 15,30) di accenti e cadenze familiari. Camillo Brero e i suoi «Piemontèis ancheuj» terranno, anch'essi nella Sala Diana, una «manifestassion poètica e musical piemontèisa», cui seguirà (il 18, ore 18), l'inaugurazione della «Mostra Arti Figurative». Aperta sino al 3 ottobre, a cura del Centro Studi Cultura e Società, ospiterà opere di Baj, Caruso, D'Alessandro, Renda, Rolando, Sosso, Valenti, Valgioglio, Valsecchi, Veremejenko. Momento forte, punta di diamante del «Settembre» sarà, tuttavia, domenica 19 e coinvolgerà tutta Venaria, città che ha un inscindibile rapporto storico ed affettivo col proprio Castello, come lascia intendere lo stesso appellativo di «reale». VENARIA capitale sabauda, a sottolineare, con rintocchi di festa, la vittoria delle truppe piemontesi sui francesi nella battaglia dell'Assietta(1747). Continuò a rintoccare le ore, i giorni e i secoli, fino al 25 aprile del '45, quando destino volle che una delle ultime cannonate tedesche la ammutolisse di schianto, proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto suonare a festa per la pace ritrovata. Muta è rimasta da allora, tranne nell'intervallo dal '76 all'83, allorché venne parzialmente riparata a cura dei «Marinai d'Italia», associazione privata che si prese temporanemente cura della sua perduta voce. Privata (ma ufficialmente riconosciuta dalla Regione nel '92) è anche l'associazione che si è preoccupata del suo ritorno all'onor del mondo assieme all'orologio, buoni testimoni entrambi, di parte di storia piemontese. L'Avta, Associazione Venariese Tutela Ambiente, di cui è presidente Gianfranco Falzoni, li ha posti tra gli obiettivi più immediati di vasto recupero globale della Reggia, dall'Avta tenacemente sollecitato e per il quale lo Stato ha speso finora 10 miliardi. Sostenitori convinti della «dottrina Ronchey» che vede nei beni ambientali ed architettonici una fonte di ricchezza non solo spirituale, i membri dell'Associazione, tutti volontari, hanno profuso per la campana e l'orologio una quindicina di milioni, raccolti con un sistema semplice e proficuo: ogni visitatore (cui i soci fanno da guida) «adotta» il Castello, devolvendo le 5 mila lire d'ingresso ad un fondo raccolta, dove confluiranno tutti i soldi destinati al restauro. La campagna di raccolta verrà lanciata il 19, subito dopo il taglio del nastro. (A destra, nella foto, la torre della campana ed orologio) Massimo Boccaletti divise e costumi da guerra; un singolare excursus temporale, dal Mille fino alla Seconda guerra mondiale. Ogni domenica poi, si alternano nel Cortile del Cavaliere alle 15, esibizioni di gruppi storici nei costumi dell'epoca; il 5 settembre kermesse teatrale, il 12 gli spadonari di Giaglione e gli sbandieratori di Susa, il 19 i balestrieri di Roccapiatta e infine il 26, il gruppo Pietro Micca di Torino. L'ingresso al Forte (orario 10-18) costa 5 mila lire. Inoltre, concerti ogni sabato nella chiesa di San Pietro Apostolo di Exilles alle 18,30; s'inizia il 4 settembre con musica medioevale (5 mila lire). Informazioni al 56.20.916. I mestieri di Ivrea E intanto, fervono i preparativi ad Ivrea per «I mestieri della memoria» la ricostruzione delle antiche botteghe artigiane nel centro storico in programma per l'I 1 e il 12. Ma l'occasione per festeggiare ci sarà già giovedì 9 settembre. Per inaugurare la manifestazione si farà gran baldoria in piazza Ottinetti a partire dalle 20, dove verrà servita una cena piemontese con gli immancabili bagna caoda e tomini elettrici. Prenotazioni allo 0125/641436. Elena Del Santo 26