LA TRIBÙ INDIANA ORFANA DI MALAMUD di Masolino D'amico

LA TRIBÙ' INDIANA ORFANA DI MALAMUD LA TRIBÙ' INDIANA ORFANA DI MALAMUD posizione letteraria, e di un suo irritante discepolo; ci sono alcune delicate storie di vecchi, fra cui spicca quella con il disagio della seconda moglie di un violoncellista nella casa già abitata dalla prima. C'è anche uno spiritoso pezzo scritto a Roma nel '57, su di un impiegato alla Fao che cerca di convincere la padrona di casa a non vietare l'uso dell'ascensore a una camerierina sciancata. la tragicommedia da lui impostata non sembra infatti sufficientemente trascinante. Anche in passato Malamud aveva visitato miti tipicamente americani, per esempio quelli del baseball e del gangsterismo nel giovanile «Il migliore», non molto tempo addietro riproposto in un film con Robert Redford; qui precedendo di poco la voga rilanciata da «Balla coi lupi» parla di pellerossa e del loro sterminio da parte dei bianchi, immaginando che una pacifica tribù che si autodefinisce «il popolo» si elegga a capo, in seguito a un sogno profetico del suo vecchio leader, un goffo ma robusto falegname ebreo appena immigrato dalla Russia. Questo Yozip accetta l'incarico perché non ha altra scelta, ma col tempo si appassiona alla causa della sua nuova gente, e tenta di difenderla recandosi a Washington e di nuovo presso i generali che hanno l'incarico di scacciarla dalla sua riserva; ma malgrado le sue buone intenzioni, inanella una serie di fiaschi, e in un'ultima battaglia «il popolo» malgrado una resistenza eroica è quasi del tutto sterminato. I brevi capi¬ Un capolavoro improbabile Niente da eccepire dunque su questi recuperi, e ben poco anche su quello del romanzo incompiuto: si vuotino pure i cassetti degli scrittori scomparsi, basta mettere in chiaro, come fa il curatore Robert Giroux, che il materiale presentato non ha ricevuto il «si stampi» dell'autore. Più difficile può apparire condividere la certezza dello stesso Giroux, che una volta finito, il romanzo II popolo sarebbe risultato un capolavoro; pur dando atto a Malamud della consueta vivacità e umorismo, toli abbozzati finiscono qui; nel seguito Yozip avrebbe studiato alle scuole serali per acquistare la scienza legale necessaria a portare avanti la sua lotta, sarebbe entrato nel circo di Buffalo Bill, da ultimo si sarebbe rappacificato in sogno con i suoi indiani e con un finale moderatamente ottimistico avrebbe celebrato la vita conciliando le tradizioni mistiche delle due minoranze oppresse, quella israelitica e quella indiana. Una storia non banale, ma che almeno allo stato attuale del manoscritto Malamud aveva portato avanti attraverso episodi spesso per quanto arguti, piuttosto scontati, certo riservandosi di renderli del tutto convincenti mediante quelle due riscritture alle quali, come il curatore lealmente ci ricorda, era solito sottoporre ogni suo lavoro, e che qui non gli fu dato di effettuare. Masolino d'Amico Bernard Malamud Il popolo trad. Igor Legati Einaudi, pp. 314, L. 34.000

Persone citate: Bernard Malamud, Buffalo Bill, Einaudi, Giroux, Malamud, Robert Giroux, Robert Redford

Luoghi citati: Indiana, Roma, Russia, Washington