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Rimini, anche una nonna può diventare miss Concluso il concorso delle ultracinquantenni Rimini, anche una nonna può diventare miss RIMINI. Una sciroccata assassina ha impedito che l'evento si verificasse nel luogo più canonico, la terrazza della Rotonda sul Mare. E «Miss Over 50» è stata proclamata ieri notte da Gianni Ippoliti all'interno dell'angusto Bar Nettuno, alla buona fra sedie e tavoli di plastica; in una ressa incredibile ma con le capigliature salve. Disomogenee le concorrenti, tutte in abito da sera: nonne ultrasessantenni con le belle rughe abbronzate e il fisico imponente, bellone con taglie da mannequin che cinquant'anni non li dimostrano proprio, molte signore raffinate che portano i segni alteri di una splendida gioventù. Parlare di evento non è del tutto esagerato: nato come evidente provocazione, piazzato strategicamente alla fine di un'estenuante settimana di gare tv per giovanissime, il concorso è subito rimbalzato sui giornali. L'idea della «Miss Ultracinquantenne», come si direbbe in italiano, ha mosso un tal vortice di iscrizioni fra Siracusa e Bolzano, da dimostrare che le donne hanno smesso di sentirsi defunte o fuori uso al compimento del mezzo secolo. Altre sono le loro armi che non la bellezza; il fascino, la simpatia. E a volte, la voglia di scherzare. Però, sullo scherzo, bisogna andarci cauti, perché la gara ha preso la mane a tutte. Davide Nicolò, 25 anni - creativo delle notti riminesi come il socio Elio Pari coinventore della rassegna - confessa di essere impazzito, in questi giorni: «Il telefonino squillava di continuo. Le signore volevano consigli su come vestirsi e pettinarsi: "Mi metto o no la minigonna?", "Posso sfilare con gli occhiali?", chiedevano. Qualcuna ha anche avanzato offerte». E nel regolamento, s'è dovuto scrivere: «Vietati gli abiti succinti», soprattutto dopo che alle prime eliminatorie di agosto una candidata s'era presentata mezza nuda. [m. v.]