Match miliardario per il trono degli scacchi di Fabio Galvano
Match miliardario per il trono degli scacchi Polemica con la Federazione internazionale che ha avviato il campionato «ufficiale» tra i ripescati Karpov e Timman Match miliardario per il trono degli scacchi L'inglese Short all'assalto «tecnologico» dello zarKasparov LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' una doppia sfida, per il mondo degli scacchi, quella che da oggi si scatena sul palcoscenico del Savoy. C'è - con un convitato di pietra quella lanciata da Nigel Short, inglese ventottenne con un passato di alti e bassi ma recentemente in forma spettacolare, al campione in carica Garrì Kasparov, che disputa la sua quinta finale mondiale in nove anni. E c'è la sfida che i due hanno lanciato compatti alla Fide - la Federazione internazionale degli scacchi - abbandonando la sua egida e formando una nuova associazione il cui fine era di rendere loro qualche miliardo di più. Per la prima delle due sfide ci vorranno tempi lunghi - forse tutte le otto settimane previste per i 24 incontri in programma - per sapere se Short è in grado di ripetere il «miracolo» compiuto nel 1972 dall'americano Bobby Fischer, quello di strappare la corona di campione del mondo alla scuola sovietica; o se Kasparov, ora trentenne, resta insuperabile e saprà avere ragione di Short con l'autorità dimostrata tre anni fa contro Anatolij Karpov. Se Short saprà tenere fede alla sua fama di esecutore impietoso non appena vede l'avversario in difficoltà, o se Kasparov riuscirà a intimidire l'avversario, con le sue smorfie e i suoi commenti. Tra l'altro ci si domanda se il convitato di pietra farà mai la sua comparsa. Quella fra Kasparov e Short sarà, indubbiamente, una battaglia psicologica oltre che tecnica. E Short, nella rincorsa al palcoscenico del Savoy, è stato feroce nei confronti dell'avversario, accusandolo di essere rimasto la creatu¬ ra dell'Urss di una volta, rmindi legato a filo doppio al Kgb. Ecco: il convitato di pietra, nel primo mundial post-sovietico, potrebbe essere proprio l'ombra dell'Urss. Che Kasparov venga dall'Azerbaigian e non da Mosca, che sia stato - semmai - la vittima e non il campione di un Kgb e di un apparato partitico che sostenevano Karpov, sono forse sottigliezze che lo sfidante inglese non percepisce. Tutto serve, in un mondiale di scacchi. Ma forse dell'altra sfida, quella che tocca la politica internazionale degli scacchi, c'è già il risultato. A Zolle, una cittadina olandese senza molte glorie, si è infatti avviato ieri il campionato del mondo «ufficiale», quello in cui la Fide ha messo in campo - per replicare ai «ribelli» di Londra - Karpov (che in serata ha vinto la prima partita) e l'olandese Timman. Ma è, rispetto allo «show» del Savoy, un non-evento. Entrambi sono stati sconfitti da Short nella sua scalata da sfidante, e non c'è nessuno nel mondo degli scacchi che non sappia che il campionato vero è quello di Londra. Il sorteggio ha favorito Kasparov, che partirà col bianco e avrà quindi la prima mossa. Anche se il mondo degli scacchi è capace di riservare sorprese, i pronostici sono in gran parte per lui; e in effetti, su nove volte che i due si sono incontrati, soltanto la prima vinse l'inglese. A Londra Kasparov è venuto agguerrito: con la madre Clara, che non lo lascia un attimo, ma anche con una équipe di consiglieri e di assistenti da vero re degli scacchi e che comprende campioni come Beljavskij e Azmaiparashvili. Short si avvale invece del campione inglese Speelman e del numero uno tedesco Hubner. Ma è soprattutto una guerra di computer, con i chip impegnati a «discutere» con i due scacchisti le probabili mosse avversarie, cercando vie innovative per la vittoria. La posta in gioco lo vale: grazie anche ai diritti televisivi e allo sponsor d'eccezione (il Times), e nonostante una prevendita di biglietti che va un po' a rilento, Londra è riuscita a offrire una «borsa» di 1,7 milioni di sterline, poco più di 4 miliardi di lire. Cinque ottavi andranno al vincitore, il resto allo sconfitto. Fabio Galvano
Luoghi citati: Azerbaigian, Londra, Mosca, Urss, Zolle
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