Italia vietata all'esercito di terracotta

«Poco sicura» «Poco sicura» Italia vietata all'esercito di terracotta BRUXELLES. L'Italia non sembra dare sufficienti garanzie alla Cina per accogliere la preziosa mostra d'arte che ha appena chiuso i battenti in Belgio, quella dei guerrieri di terracotta e dei loro cavalli a grandezza naturale scoperti nella regione di Xian. La mostra - secondo gli organizzatori belgi - avrebbe già potuto essere in Italia. «L'Istituto italiano per l'Asia, con sede a Roma, si era detto interessato all'esposizione», afferma Paul Elen, direttore del servizio culturale della provincia di Anversa e responsabile della mostra, ma le autorità cinesi per il momento «hanno deciso diversamente». All'invio dei guerrieri in Italia, secondo Elen, si opporrebbero non solo «problemi di sicurezza» dopo i recenti attentati al patrimonio culturale, ma anche «ragioni finanziarie». Accogliere i guerrieri del primo imperatore cinese costerebbe al mese 100.000 dollari - circa 160 milioni di lire - cui vanno aggiunte le spese di trasporto e soprattutto di assicurazione: il valore della mostra viene valutato in un miliardo di dollari. Dopo aver detto no - almeno per il momento - all'Italia, i cinesi speravano di concludere un accordo con un'organizzazione americana di Houston, ma - si osserva - anche con quest'ultimo candidato l'operazione non è andata in porto. I dodici guerrieri cinesi e i cinque cavalli che fanno parte della collezione di Xian sono stati messi ora in deposito. [Ansa]

Persone citate: Paul Elen, Xian