Cortina divorzio dal Veneto di Giuliano Marchesini
Il Comune vuol passare con Bolzano, a maggio un referendum Il Comune vuol passare con Bolzano, a maggio un referendum Cortina, divorzio dal Veneto «Non siamo amati, meglio l'Alto Adige» CORTINA DAL NOSTRO INVIATO La «perla delle Dolomiti» s'è stancata della convivenza con il Veneto e guarda all'Alto Adige, trovandolo molto più attraente? Cortina d'Ampezzo mostra una certa insofferenza nel rapporto con la provincia di Belluno: si sente piuttosto trascurata. Così s'è messa a cercare conforto dalla parte di Bolzano, che potrebbe accoglierla nella sua amministrazione provinciale. Una separazione in vista, insomma, e l'insoddisfatta è una di prestigio. L'assessore ai Lavori Pubblici di Cortina, Siro Bigontina, ha avuto ieri un incontro a Bolzano con il presidente della Suedtiroler Volkspartei, Siegfried Brugger, per portare avanti un discorso avviato qualche tempo fa. In sostanza, si è parlato di un passaggio amministrativo da un versante all'altro. Più che di una nuova convivenza, si tratterebbe per la «perla delle Dolomiti» di un ritorno all'unità con l'Alto Adige, a quella comunanza che ha avuto circa 400 anni di storia: il centro ampezzano faceva parte della Diocesi di Bressanone. Ma se l'idea di riabbracciare la piccola patria altoatesina sembra piuttosto diffusa, nell'Ampezzano, non pare facile arrivare a questo divorzio dal Veneto. La questione è complessa dal punto di vista giuridico. Comunque, i rappresentanti della Volkspartei sarebbero disposti ad aprire le braccia a Cortina, con tutti i suoi splendori. Dopo aver sentito il parere di Karl Zeller, esperto giuridico del partito, Brugger è stato a sentire con manifesto interesse l'assessore cortinese. «Per voi abbiamo molta simpatia», gli ha detto. Ma la Cortina che vuol dire addio a Belluno non si arrende. Per questo i contatti tra i ladini d'Ampezzo e gli esponenti del partito di raccolta sudtirolese saranno ripresi. L'assessore ai Lavori Pubblici cortinese ci tiene intanto a precisare che quell'incontro con Brugger è dovuto a una sua iniziativa personale. «Lo scopo - dice Siro Bigontina - è proprio quello di far approvare una modifica alla legge sui referendum del '70, che non consente ai Comuni di modificare i confini amministrativi. E noi cerchiamo l'appoggio dei parlamentari della Volkspartei». E quali sono le motivazioni di Cortina, in questa «causa di separazione» dal Veneto? «Cortina è stata quattrocento anni con la provincia di Bolzano. Io vorrei che tornasse da quella parte. Perché là tutelano meglio i loro abitanti». Il sindaco, Paolo Franceschi. «La mia è una posizione istituzionale. Come sindaco, lo ritengo necessa- rio. E desidero che questo referendum si faccia entro il maggio prossimo: sentiamo cosa ne pensa la nostra gente. Va anche detto che richieste di questo genere devono comportare una qualificata mag¬ gioranza. Intanto prendo atto del fatto che nella regione Trentino-Alto Adige c'è una maggiore sensibilità ai problemi della montagna». Giuliano Marchesini Gli abitanti di Cortina accusano il Veneto di dimenticare i loro problemi
Persone citate: Brugger, Karl Zeller, Paolo Franceschi, Siegfried Brugger, Siro Bigontina
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