Penne pulite indagano le Fiamme gialle

L'Ordine dei giornalisti chiede ai giudici l'elenco dei professionisti pagati da Montedison L'Ordine dei giornalisti chiede ai giudici l'elenco dei professionisti pagati da Montedison Penne pulite, indagano le Fiamme gialle Controlli della Finanza sugli assegni staccati da Santa L'associazione consumatori: perseguiteli per aggiotaggio MILANO DALLA REDAZIONE Quanta attenzione e quanta cautela attorno alla vicenda dei nomi dei giornalisti economici che sarebbero contenuti nelle agende di Carlo Sama, ex amministratore delegato della Montedison ed ex uomo forte dell'ex impero di Ravenna. In procura a Milano, per la verità, di conferme ufficiali per il momento non ne arrivano. «Per ora - dice il dottor Francesco Saverio Borrelli non sappiamo nemmeno se questi nomi esistano per davvero». Ma, al di là delle parole del procuratore capo milanese, regista di «Mani Pulite», le indiscrezioni continuano, sempre più insistenti. Le liste, anzi, sono almeno due. La prima si riduce ad un foglio soltanto, in cui Sama (come avrebbe precisato in un recente interrogatorio) si sarebbe limitato a fare, a proprio uso e consumo, l'elenco dei giornalisti potenzialmente alleati o nemici. L'elenco sarebbe stato stilato a metà del '90 quando lo stesso Sama aveva assunto l'incarico di amministratore del Messaggero. La seconda lista, meno innocente, risulterebbe dal diario di Sama. Lui, con metodo, avrebbe elencato nomi, cifre, causali di versamenti effettuati nel corso degli anni nelle circostanze più disparate. E qui potrebbero registrarsi sorprese anche clamorose dopo la verifica che la guardia di Finanza sta effettuando, nell'ambito dei controlli, ben più complessi, su tutte le uscite finanziarie Montedison. Saranno le Fiamme Gialle, insomma, a ricostruire il percorso degli assegni staccati da Carlo Sama in persona o, eventualmente, da suoi collaboratori. L'attesa, perciò, è destinata a durare almeno qualche giorno, circostanza che favorisce le polemiche e le supposizioni più o meno fantasiose su questo versante di «Mani Pulite» e i pronunciamenti delle strutture della categoria dei giornalisti, dall'Ordine alla Federazione della stampa. L'Ordine nazionale, per bocca del presidente Gianni Faustini, chiede di avere l'elenco al più presto, ma non è facile per i magistrati milanesi abbinare la rapidità alle necessarie verifiche. L'iniziativa del presidente nazionale è stata seguita da una analoga del presidente dell'Ordine della Lombardia, Franco Abruzzo. Anche lui chiede indagini rapide, ma avanza nuove richieste. La magistratura dovrebbe verificare «se dal gruppo Ferruzzi siano state versate quote abnormi per la pubblicità su alcuni quotidiani e periodici i cui proprietari siano anche giornalisti, se qualche giornalista abbia acquistato case di proprietà della Montedison con forti sconti, se vi siano stati versamenti in nero per collaborazioni giornalistiche a testate aziendali della Ferruzzi, pagate per ottenere atteggiamenti più morbidi verso il gruppo». Tante richieste verso gli inquirenti, quindi. Chissà che risponderà la procura, ove comunque, a quanto lasciano intendere alcuni magistrati del pool, prevale la sensazione che non emergano ipotesi di reato nel comportamento dei giornalisti iscritti nel diario (o libro paga) di Sama. Così si dice in procura, ma altri sono più severi. Ad esempio il Codacons, sigla che rappresenta organizzazioni di consumatori e ambientalisti. «Prima di escludere - sostiene la nota del sodalizio - l'esistenza di reati addebitabili ai giornalisti economici è necessario verificare se e per quale ragione il responsabile della Ferruzzi ha pagato i giornalisti». Ma il reato? L'aggiotaggio, ipotizzano gli ambientalisti che suggeriscono una complessa indagine sull'«ipotesi criminosa di rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle Borse di commercio». Nella foto grande: Carlo Sama ex uomo forte del Gruppo Ferruzzi Qui, a sinistra: il giornalista Giuseppe Turani

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Montedison, Ravenna