Arrivano gli Autori

Arrivano gli Autori Arrivano gli Autori Pollack, Rosi, Scola all '«Assise» Taviani: «In cerca del dialogo» VENEZIA. Con il ritorno del sole il Lido si è animato di cinefili di tutte le età e di addetti ai lavori. Sono riapparsi perfino i cacciatori d'autografi. «Una specie umana», dice Paolo Villaggio che sembrava scomparso da quando le star ai festival non sono più libere né di decidere né di muoverei senza l'autorizzazione degli scatenati press-agent. A ravvivare l'atmosfera ci hanno comunque pensato i molti registi e scrittori di cinema - senza film in cartellone alla Mostra - arrivati per partecipare all'odierna Assise Internazionale degli Autori convocata da Gillo Pontecorvo per dibattere gli ostacoli che si frappongono, nei vari Paesi, alle condizioni di libertà creativa indispensabili per far dei buoni film. Tra i primi arrivati c'è da segnalare Fred Zinnemann (il regista di «Mezzogiorno di fuoco» è stato accolto al Lido dal presidente della Camera Giorgio Napolitano, che oggi inau- gurerà l'assise, e da Gillo Pontecorvo), Sidney Pollack, John Turturro, i nostri Rosi, Scola, Maselli, Salvatores, i fratelli Taviani, ai quali si aggiungeranno i «maestri» in concorso alla Mostra, da Robert Altman a Krzysztof Kieslowski. E ieri la giuria internazionale ha anticipato la visione dei film in programma oggi per essere presente all'assise che si terrà alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista. Non mancheranno all'appuntamento osservatori politici: il primo ad arrivare è stato l'ex ministro della Cultura Francese Jack Lang, e per stamane è atteso Antonio Maccanico, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per le attività dello spettacolo. «Per quanto riguarda noi italiani - dice Paolo Taviani - è un'occasione per ascoltare le nuove generazioni di autori. Personalmente spero sinceramente nel dialogo e negli apporti incrociati tra differenti generazioni. Per il resto, più che lamentarci, anche se abbiamo il diritto di piangere, vogliamo ascoltare e chiarirci le idee attraverso le esperienze degli stranieri che hanno occasione di lavorare in situazioni migliori della nostra. Perché qui ci sono delle personalità che hanno veramente tanto da dire». «C'è da sperare - aggiunge Vittorio Taviani - che queste personalità accantonino per due giorni il complesso della competitività che c'è nella psiche degli autori e si parli solo e soltanto di cinema di oggi e di domani». E poi, per Vittorio Taviani, c'è da riflettere sull'indiscriminato uso televisivo delle immagini cinematografiche: «E' un problema complesso: molto dipende da come ciascuno di noi intende essere pubblico televisivo. All'offerta del piccolo schermo ci si deve accostare se si ha la forza di scegliere. Oggi i giovani dimostrano di averla, questa forza». [e. b.j Anche Salvatores oggi all'Assise

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