L'imperatrice: mi piacerebbe vivere in un convento

I/imperatrice: mi piacerebbe vivere in un convento Prima in piazza a Siena, poi agli Uffizi e dai domenicani, infine con Spadolini, a parlare di Pinocchio e Cuore I/imperatrice: mi piacerebbe vivere in un convento Akihito invece vorrebbe tornare in Giappone con una Ferrari Testarossa FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO All'imperatore del Giappone Akihito interessano le Ferrari Testarossa e l'imperatrice Michiko «invidia» il priore dei Domenicani di San Marco che vive nella quiete di un convento medioevale. E' contemporaneamente distaccata e cordiale questa coppia del lontano Oriente: Figli del Sole con obblighi di corte che li costringe a un cerimoniale d'altri tempi ma così incuriositi dalla cultura occidentale da sembrare due sposi in viaggio turistico. Si direbbero davvero affascinati dal folklore di Siena, così chiassoso e rutilante, distante anni luce dalla compostezza nipponica. Hanno visto gli sbandieratoli mentre lanciavano nel vento le loro stoffe sgargianti. Si sono interessati del Palio, delle rivalità fra rioni, della corsa dei cavalli. Tre ore a Siena per vedere la «sala del Pellegrinaio» nell'ospe¬ dale millenario della città, per sfiorare con le dita i segni lasciati da Nicolò Pisano sul legno del pulpito del Duomo e per ascoltare la musica di un quartetto dell'Accademia Chigiana. Il resto della giornata a Firenze e la sera: cena nella villa del presidente del Senato Giovanni Spadolini. Emozioni e ricchezze culturali, suggestioni letterarie e curiosità autentiche. La coppia imperiale è stata rapita dalla magia dell'arte di questo spicchio d'Italia dove la storia ha voluto che si raccogliessero gli esempi più significativi del genio tricolore: davvero stupiti davanti ai capolavori di Michelangelo, accanto ai dipinti della Scuola fiorentina, vicino alle opere del Beato Angelico. E indignati, entrando agli Uffizi, al pensiero che un'autobomba è stata fatta esplodere solo per deturpare e distruggere opere straordinarie. Akihito è piccolo e leggero, l'abito grigio scuro, in doppiopetto, con cravatta di seta e fazzoletto al taschino dello stesso tessuto. Ha un sorriso composto, abbastanza professionale ma non solo di circostanza. Il suo popolo gli attribuisce il titolo di divino, il discendente da Amaterasu numero 135 ma lui cerca di mantenersi con i piedi per terra. Gli piacciono le automobili, tentazione tipicamente umana. Per gli spostamenti i funzionari giapponesi hanno scelto di utilizzare una Maserati a quattro porte ma lui avrebbe forse preferito una Ferrari. Ne ha vista una, in lontananza, passando per strada e si è informato sulla Casa di Maranello, sulla sua produzione in serie e su alcune prestazioni del motore. L'imperatrice, invece, ha conversato con padre Lorenzo Fatichi che «abita» in una celletta affacciata sul chiostro medioevale, accanto alla biblioteca dei codici miniati che già nel Quattrocento era aperta al pubblico. Michiko aveva appena ammirato le stan- zette affrescate del convento. «Mi ha chiesto - racconta il religioso se i frati vivevano ancora lì. Ho risposto che stavano in altre celle, che siamo legati alla tradizione ma, allo stesso modo, attenti ai problemi del mondo. Ho visto che ha guardato il marito e mi sono accorto che si sono scambiati uno sguardo eloquente». L'imperatrice è di qualche centimetro più alta dell'imperatore, veste abiti di stoffe pregiate ma con un taglio che il gusto occidentale direbbe démodé. In due giorni ha esibito un soprabito tipo mantella, un vestito con righe orizzontali chiare e scure, un completo azzurro e scintillante e, ieri, gonna e giacchetta gialla e blu. Al collo, sempre, una collana di perle, nessun anello alle dita e addosso una spilla a forma di tralcio. Curioso: il cappellino con camelia di seta e chignon. Qualunque altra donna sarebbe già ampiamente in testa nella hit parade delle meno eleganti. A Michiko quel modo di vestirsi dona, sottolineando l'estraneità del suo ruolo ad ogni tempo e ad ogni luogo. L'imperatore vorrebbe conoscere Mastroianni ma non si sa se sarà possibile accontentarlo. L'imperatrice, invece, ha potuto incontrare Carla Fracci, invitata l'altro ieri sera a Villa Cora. ((Abbiamo parlato del mio lavoro in teatro - ha poi raccontato - ma abbiamo conversato anche dei figli e della famiglia. E, inoltre, come conciliare il lavoro dell'arte con il lavoro della mamma». Ieri sera, invece, un altro incontro, a sorpresa. Akihito e Michiko hanno visto il duca Amedeo d'Aosta. Questi, accompagnato dalla moglie Silvia Paterno e dal figlio Aimone, è arrivato all'Hotel Villa Cora alle 19. Il colloquio è durato una ventina di minuti, poi Amedeo ha lasciato Firenze. E i «Figli del Sole» sono andati da Spadolini, con cui hanno parlato di due libri popolarissimi in Giap pone: Cuore e Pinocchio. Lorenzo Del Bc-ca Incontro a sorpresa con Amedeo d'Aosta Oggi al Quirinale Sopra l'Imperatore Akihito e la moglie Michiko in piazza del Campo a Siena. A sinistra un'altra immagine dei «Figli del Sole» in vacanza in Toscana

Luoghi citati: Firenze, Giappone, Italia, Siena, Toscana