«Caro Arafat» «Giro Rabin ti riconosco»

6. Mercoledì potrebbe cambiare la Costituzione palestinese, addio lotta alT«entità sionista» «Caro Aiutai», «Giro Robin, li riconosco» Pronte le lettere. Gerusalemme: in settimana si firma GERUSALEMME. «Caro signor Rabin», «Caro signor Arafat». Così cominceranno le missive con cui Israele e l'Olp si riconosceranno reciprocamente. Secondo indiscrezioni riportate dal quotidiano israeliano «Yediot Ahronot», la lettera del leader palestinese sarà articolata in sette punti e affermerà il riconoscimento dell'esistenza dello Stato ebraico e del suo diritto a «frontiere sicure». Quella di Rabin annuncerà che «Israele riconosce l'Olp come rappresentante dei palestinesi nei negoziati di pace». Il giornale osserva anche che in ebraico e in arabo la parola «caro» è identica, «habibi». Fonti diplomatiche israeliane hanno fatto sapere che «il testo delle due missive è già stato concordato e approvato, manca soltanto l'accoglimento da parte del comitato esecutivo dell'Olp di due richieste: la modifica della Carta nazionale palestinese e la rinuncia al terrorismo». L'accordo Gerico-Gaza e il prossimo riconoscimento Israele-Olp sono stati discussi ieri dal governo di Yitzhak Rabin. Al termine della seduta, fonti governative hanno espresso un moderato ottimismo e la fiducia che il doppio riconoscimento possa avvenire «entro la settimana». «Restano ostacoli da superare - ha ammonito il ministro dell'Ambien- te, Yossi Sarid - ma riguardano più che altro questioni di formulazione». In un'intervista alla radio, il viceministro degli Esteri, Yossi Beilin, ha detto che «dopo aver aspettato oltre cento anni l'avvicinamento tra israeliani e palestinesi, non è un dramma se l'accordo tarderà di un'altra settimana». In ogni caso, ha aggiunto, Israele è disposto a firmare l'accordo di principio sull'autonomia a Gaza e a Gerico anche senza che ciò sia preceduto dal riconoscimento reciproco di Olp e Israele. L'ambasciatore israeliano a Washington Itamar Rabinovich ha detto che «è ormai chiuso, e non sarà rinegoziato» l'accordo raggiunto a Oslo il 20 agosto dal ministro degli Esteri israeliano Shimon Peres e da esponenti dell'Olp. Quanto a Peres, prima di lasciare Parigi per rientrare in Israele e partecipare alla riunione di gabinetto, ieri mattina ha ribadito che «nonostante tutte le difficoltà, le tensioni dell'ultimo momento e le esitazioni, l'accordo sarà firmato. Quanto a noi, siamo pronti a farlo da oggi». Nella sua dichiarazione, resa alla radio israeliana, Peres ha aggiunto che, rispetto al progetto di accordo messo a punto con l'Olp «non ci sono alternative per nessuna delle parti. Non si può tornare indietro, è inconcepibile», ha concluso. Durante la riunione del governo - ha comunicato la radio militare - gli esperti della sicurezza hanno riferito ai ministri che l'accordo su Gaza e Gerico è stato accolto dai palestinesi «con grande stupore». Adesso però si fa strada, secondo questi esperti, un moderato senso di soddisfazione, anche nella previsione che l'autonomia significhi un miglioramento delle condizioni economiche dei Territori. Gli esperti hanno citato volantini dei «Falchi di al-Fatah» (un gruppo clandestino che si oppone con le armi all'occupazione israeliana), in cui si esprime sostegno all'autonomia a Gaza e a Gerico. Ieri la Borsa israeliana ha raggiunto livelli record, e la stampa riferisce di contatti segreti avvenuti in Europa tra industriali israeliani e uomini d'affari arabi (fra cui anche palestinesi). Secondo un commentatore, sono stati loro «i veri pionieri della pace». [Agi-Ansa] :..:>.i ■:ft-:-.^-:>^;.w:-'i<, k:-i-y::-:- mm Arafat indica in un quadro il luogo della moschea di Gerusalemme in cui sogna di pregare (FOTO REUTER)