Pannella: trattati da clandestini di R. I.

Pannello; trattati da clandestini Una polemica lettera del leader ai direttori di quotidiani e telegiornali Pannello; trattati da clandestini «C'è una strategia per emarginare i radicali» ROMA. Il partito radicale e le «Liste Pannella» passano alla clandestinità: il polemico annuncio è stato dato in una lettera ai direttori di quotidiani e telegiornali dal leader radicale Marco Pannella, che ha così inteso protestare per «l'esclusione fisica, storica e aneddotica del pr» dal dibattito tra le forze politiche («che si tratti del Festival dell'Unità, delle autocelebrazioni di Lavarone, delle mobilitazioni di CeppaIoni, delle rifondazioni a cominciare da quella - veneziana - del comunismo, o del grande "Cuore" serriano e anselmiano, degli imprenditori e dei lavoratori») e quindi dai resoconti giornalistici. «Noi - scrive nella lettera Pannella - io per primo, non dobbiamo esistere. Non ci siamo. Poiché materialmente siamo ancora vivi, evidentemente siamo vieti. Eufemismo per: vietati». Secondo l'esponente politico, l'esclusione dei radicali si rivolge contro una forza politica che è oggi l'unica alternativa «alla controriforma, ai papocchi, ai novismi, agli arcaismi, a quel blocco storico che di già sembra vincente, tutto intorno alla storia del regime e alla sua cultura e ai suoi interessi». Quale sia questo blocco, Pannella lo precisa subito dopo: «E' formato dal partito dell'area comunista e corporativista, del pds e dei giudici, al posto della de e della burocrazia statale». Si è formato - aggiunge Pannella nel documento - un «nuovo "arco costituzionale" con la sua vecchia cultura antidemocratica, antiliberale, faziosa, omertosa», che ha «come "nemico costituzionale" La lega, come ieri il msi o qualche secolo fa il pei, per lo spazio di un mattino». Ma del¬ la Lega sono pieni i convegni e l'informazione, mentre «chi si vuole escludere, lo si esclude; e gli unici esclusi, nei fatti, siamo noi». «Condannati alla clandestinità - sottolinea ancora Pannella nella lettera - siamo determinati e, speriamo, capaci di farcene forti, di usarla: come facemmo con la povertà assoluta che scegliemmo contro il potere e il sottopotere imperante». Il leader politico annuncia infine che i radicali non mancheranno di «denunciare formalmente la profondissima violenza anticostituzionale e illegittima, il persistente e aggravato attentato sistematico contro i diritti civili e politici dei cittadini», informando anche della questione il Capo dello Stato, il Presidente del Consiglio, i vertici del Parlamento e i procuratori della Repubblica, [r. i.]

Persone citate: Marco Pannella, Pannella

Luoghi citati: Lavarone, Roma