Salta la rubrica del sacerdote-politologo dopo gli attacchi al meeting Cl di Rimini
Salta la rubrica del sacerdote-politologo dopo gli attacchi al meeting CI di Rimini Salta la rubrica del sacerdote-politologo dopo gli attacchi al meeting CI di Rimini E «Il Sabato» castiga Baget Bono «Mi hanno spiegato chq sono tutti addolorati per il mio articolo sugli applausi adAndreotti» ROMA. Il Sabato ha messo alla porta il sacerdote-politologo don Gianni Baget Bozzo? Dopo quasi due anni di collaborazione sistematica, l'ultimo numero del settimanale diretto da Alessandro Banfi (e letto con particolare attenzione dal mondo ciellino) non ospita la consueta pagina del prete genovese, sospeso a divinis. Otto giorni prima, don Baget aveva parlato dell'Apocalisse e degli «anticristi»; nel numero precedente, delle apparizioni della Madonna a Medjugorie. Ma, tra una rubrica «mistica» e l'altra, il popolo di CI e del Movimento popolare ha tenuto il suo quattordicesimo meeting a Rimini e Baget Bozzo, su Repubblica, non è stato tenero con gli applausi ad Andreotti: «Abbiamo assistito ad una assoluzione di massa... E' l'assoluzione a Barabba. Barabba è reso innocente dalla folla e per questo il giudice lo libera». Così, al Sabato, finisce in quarantena la sua firma, con due «avvertimenti» espliciti che l'aria sta cambiando: una «lettera a don Bozzo», vergata «Simone» Angiolini, Prato», per chiedergli ragione della condanna pregiudiziale del senatore Giulio («Se per lei bastano delle accuse, per quanto terribili, a far perdere ad un uomo rispetto e dignità, mi domando a cosa le serve la sua stratosferica cultura teologica, le sue citazioni del Vangelo e nuovo Catechismo, se poi perde i contatti con il mondo reale») e quattro pepatissime righe nella colonna di destra della stessa pagina, per invitare la direzione a tron- care ogni rapporto col prete-politologo. «Non vi sembra eccessivo dedicare ancora una pagina intera ad un collaboratore che sembra non nutrire troppa simpatia per il movimento e per i suoi componenti? Mi riferisco a don Baget Bozzo che domenica sul quotidiano la Repubblica ha firmato un pezzo a dir poco "al vetriolo"?». Firmato: «Un ciellino, Tirenze». Replica don Baget, dal suo rifugio-week di Santa Margherita di Staff ora, nel Pavese: «Non ho visto la mia solita rubrica ed ho cercato il direttore per chie dergliene ragione. Mi ha rispo sto il suo vice, Giuseppe Frangi: "Siamo addolorati per quello che hai scritto sul meeting di Rimini"». Ironizza: «Non ho ca pito se il dolore è transitorio o permanente; se hanno deciso di punirmi... Io non ho intenzione di chiudere la rubrica, ma non so ancora se posso continuare a collaborare, oppure no». Una collaborazione «burra scosa», come spiega Alessandro Banfi, direttore del Sabato. «E stato Baget Bozzo ad offrirmi i suoi articoli - spiega -. I proble mi sono sempre nati per prese di posizione pubblicate altrove la pillola alle suore bosniache gli attacchi al Papa, quest'ulti mo commento sul meeting di CI». Però, con voi, aveva scelto temi della mistica... «Non vo glio soffocare la sua voce - ag giunge Banfi -. Certo, ho biso gno di parlargli». Ma il popolo ciellino preme; ed è già pollice verso. Mario Tortello La base ciellina «Non dategli spazio» Il direttore «Collaborazione burrascosa» Gianni Baget Bozzo ^-sacerdote-politologo
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