IL PALAZZO di Filippo Ceccarelli

«Ma c'è anche chi crede che basti allontanarsi per ritrovare l'innocenza» r IL PALAZZO 1 Tutti comefrancescani benedetti da Marina RESTO, presto, facciamo il bel gesto... Marina Ripa di Meana, folgorata sulla via dell'animalismo, si purifica bruciando in piazza due sue pellicce. Con furia neo-verde abbatte muretti capresi e ramazza la spiaggia. Carlo, il marito, ha riconosciuto in pubblico la figlia segreta. Forse anche Vittorio Sgarbi darà prova di improvvisa, tonante bontà a proposito di un bimbo di cinque anni su cui esiste un certo contenzioso: «Magari lo riconosco senza analisi e tribunali» ha buttato lì a un certo punto con Epoca, nella terza puntata di una cover-story in cui sentimenti, abbandoni, passioni e ritrosie s'accavallano e girano a vuoto in attesa del classico beau geste. Qual è, spostandosi dal mondo degli affetti ai quattrini, quello di autoridursi lo stipendio. Dunque, il nuovo direttore della Rai Locatelli fa il bel gesto di ridursi la paga, Berlusconi lo rincorre riducendola agli artisti più esosi, lo stesso promettonodi fare su larga scala a viale Mazzini e così l'inedito circolo "virtuoso è chiuso ' dà 3?ippo Baudo che accoglie il proposito decurtatorio con pensoso senso di responsabilità: «Un gesto simbolico e realistico, un sacrificio dovuto, soffriamo anche noi la crisi del Paese...». Ma così tanto la soffrono, e così all'improvviso, che certo è meglio di niente, però si rimane anche un po' sorpresi e diffidenti. Da dove nasce questa frenesia d'altruismo a mezzo stampa? Gli Anni Novanta, d'accordo, il Nuovo che ha da prendersi le sue rivincite contro le durezze e l'egoismo del decennio precedente. E tuttavia, di fronte allo scrittore Consolo che annuncia di voler abbandonare Milano per protesta contro la Lega, o pensando al senatoreimprenditore Benetton che per beneficenza compare nudo sulle copertine, si avverte come un sovrappiù di clamo re artificiale, ima mancanza di discrezione, un effetto-Io candina che finiscomfper va nificare il beau geste e a volte lo rendono solennemente infido. Sfiducia, d'altra parte, ampiamente giustificata da impegni andati a vuoto o da fulminanti modelli di finta bontà tipo l'Eni pre-Tangentopoli che «regala» certi terreni dell'Amazzonia agli Indios e poi si scopre che non è vero, era solo una trovata pubblicitaria in vista della conferenza di Rio. E ora tutti a far finta di niente, senza rendersi conto che questa storia sembra la versione aggiornata e planetaria delle premiazioni fasulle per i bambini poveri, della Befana per gli orfanelli e dopo, dietro il palco, c'era chi si faceva restituire i giocattoli. «Renderò tutto - assicura adesso Kex ministro-De-Lo-* renzo - a costo di diventare un francescano». Nel suo caso la promessa di beau geste di espiazione va di pari passo con l'idea, peraltro di difficile praticabilità, espressa dal democristiano D'Onofrio secondo cui si potrebbero donare allo Stato le proprietà scudocrociate come risarcimento per le tangenti. Si vedrà. Intanto si moltiplicano le buone azioni-intenzioni di fine regime. Per un Del Turco che vende i propri quadri c'è il segretario liberale Costa che annuncia la riduzione di stanze e di personale e il socialdemocratico Ferri che proclama la restituzione all'Inail della sede di piazza di Spagna. E tanti altri divulgano il loro congedo dalla politica (riservandosi di aggiungere «da questa politica»). In bilico fra spettacolo e utilità, fra bugia, bizzarria e disperazione va in fumo lo sbrindellato rat musqué di Marina. Dunque prest, prest, si faccia il beau geste Filippo Ceccarelli eli! |

Persone citate: Baudo, Berlusconi, D'onofrio, Del Turco, Marina Ripa, Vittorio Sgarbi

Luoghi citati: Meana, Milano