I dinosauri urlano in sala grande

Rivoluzionario sistema audio messo a punto da tecnici Usa per la visione di «Jurassic Park» Rivoluzionario sistema audio messo a punto da tecnici Usa per la visione di «Jurassic Park» I dinosauri urlano in sala grande Nuovo «digitai sound» nel film di Spielberg VENEZIA. Questa notte, nonostante la pioggia che ieri imperversava sul Lido, sono arrivati i dinosauri di Spielberg. Al Palazzo del Cinema era da mezz'ora finita la proiezione notturna di «Selvaggio Est», quando un gruppo di tecnici americani si è chiuso nella sala grande per collocare un particolare sistema audio, «digitai sound», che farà sobbalzare sulle poltrone gli spettatori durante la visione di «Jurassic Park» che alla Mostra viene presentato martedì sera. «E' un nuovo e coinvolgente sistema acustico - sottolinea Vito Matassino della compagnia distributrice del film - già collaudato negli Stati Uniti che accentua i suoni: i passi e le grida dei dinosauri con questi effetti sonori fanno vibrare la sala». Steven Spielberg, che in un primo tempo era atteso per oggi, giungerà al Lido soltanto nel pomeriggio di martedì per partecipare alla seduta conclusiva dell'Assise Internazionale degli autori e per assistere, alla sera, alla proiezione del suo film. E nell'occasione gli sarà consegnato il Leone d'oro alla carriera: riconoscimento che Spielberg festeggerà con una cena ristretta ad una decina di persone. Nessuna intervista. Nel frattempo, però, è giunto ieri sera, quasi inosservato, con un vólo privato da Los Angeles, Harrison Ford e per stasera è attesa Tina Turner: il soggiorno al Lido si esaurirà per lei tra le 11 e le 2 di notte. Una permanenza scandita minuto per minuto: ore 23,30 apparizione al Palazzo del Cinema dove si proietta «Tina», ore 0,30 conferenza stampa, ore 1,15 «seduta» con i fotografi e ore 2 partenza per Torcello. Se alle superstar d'oltreoceano la Mostra perdona qualsiasi comportamento divistico, non altrettanto ospitale si dimostra nei confronti degli autori italiani ed in particolare per i «non divi». Ieri è saltata la proiezione per la critica del film-documentario di Umberto Marino e Dominick Tambasco, «Utopia, utopia per piccina che tu sia» perché era guasto il proiettore. Un contrattempo che ha indispettito Umberto Marino al punto da minacciare il ritiro del film: «Non tanto per me, ma per la mancanza di riguardo nei confronti degli altri componenti della troupe, che pur essendo dei qualificati professionisti hanno accettato di realizzare questo film senza percepire ima li¬ ra». «Utopia, utopia per piccina che tu sia» (titolo tratto dalle tematiche di don Milani) è un'opera socialmente impegnata che è stata realizzata nello spirito di una sorta di volontariato cinematografico. «Mia sorella - racconta Umberto Marino - insegna in una scuola per il recupero di ragazzi "svantaggiati" (o difficili) dell'estrema periferia romana e un giorno dello scorso aprile, quando era già uscito "Cominciò tutto per caso", mi ha chiesto se ero disponibile a dare una mano per la regia dello spettacolo di fine anno che rientra, tra l'altro, nell'attività didattica della scuola Rossini. E così ho scoperto, oltre che un mondo nuovo, un corpo insegnanti che mi ha entusiasmato per la passione con la quale insegna a questi ragazzi non facili da educare. E in meno di 24 ore ho trovato i collaboratori e i produttori per questo film. E' stata un'esperienza umanamente meravigliosa. In quella scuola ci sono 450 allievi, di cui 72 sono ragazzi handicappati o difficili. Questi ultimi sono giovani che hanno trovato una collocazione anomala nella scuola, ma ci vogliono comunque andare e questo è importante». Nonostante gli impegni cinematografici Umberto Marino non trascura il teatro e nella prossima stagione sono previste riprese di due suoi spettacoli: «Italia-Germania 4 a 3» da parte di una compagnia di Parma e «La stazione» che in Italia sarà rimesso in scena da Nino Frassica. Ernesto Baldo I regista Steven Spielberg

Luoghi citati: Germania, Italia, Los Angeles, Stati Uniti, Usa, Venezia