Roma «la dc pensa a Susanna Agnelli»

Per la poltrona del Campidoglio dopo la rinuncia di Amato e Rocco Buttiglione Per la poltrona del Campidoglio dopo la rinuncia di Amato e Rocco Buttiglione Roma, «la de pensa a Susanna Agnelli» La proposta raccoglie consensi nella segreteria capitolina Perplessità e freddezza da parte della Bindi e di Casini ROMA. In un intrecciarsi sempre più frenetico di candidature, dinieghi, rinunce e larvate dichiarazioni di disponibilità, dal cilindro della de spunta di nuovo il nome di Susanna Agnelli come possibile antagonista di Francesco Rutelli nella corsa per il sindaco di Roma. Voci e sussurri dei giorni scorsi, mai confermati dalla diretta interessata, dicevano che nel partito di Martinazzoli il nome della Agnelli sembrava essere quello del candidato ideale per uno schieramento di centro democratico che non si connotasse con i tratti di una marcata egemonia democristiana. Perplessità nell'ala «sociale» del partito cattolico, a cominciare da Rosy Bindi e Achille Ardigò, preoccupata che il nome della Agnelli possa in qualche modo apparire in contraddizione con la natura «popolare» della nuova formazione politica. Ma a dar corpo e credibilità alle voci dei giorni scorsi ha provveduto il segretario della de romana Romano Forleo, secondo cui l'eventuale candidatura di Susanna Agnelli alla poltrona di primo cittadino della Capitale rappresenterebbe «una proposta interessante». Secondo Forleo, infatti, la Agnelli «ha già fatto il sindaco dell'Argentario dando buona prova di sé». Inoltre «è una donna». E infine la sua figura appare in linea con la necessità, cui pare molto sensibile lo stes- so Martinazzoli, di «presentare una candidatura non democristiana, non necessariamente cattolica e in grado di dimostrare che la de sa apprezzare anche le forze laiche». Un identikit che assomiglia molto alle caratteristiche politiche di Susanna Agnelli e che spiega il senso della precedente candidatura, poi sfumata, di Giuliano Amato e anche le ragioni del dietrofront su quella di Buttiglione. Qualche malumore e un po' di freddezza continuano però a dettare le reazioni della de. Pier Ferdinando Casini, che aveva ufficialmente lanciato la candidatura del filosofo cattolico, continua a dire che «a novembre Buttiglione poteva vince- re». Perplesso anche il segretario liberale Raffaele Costa: «Cosa ne penso? Che prosegue la serie della lettera A: Amato, Angioni, Agnelli». Mentre il repubblicano Guglielmo Castagnetti appare più possibilista: «se Martinazzoli ritiene di lanciare la candidatura della Agnelli, vuol dire che ha fatto i necessari sondaggi perché la Agnelli non può correre solo per cento metri». La cautela è del resto d'obbligo dopo la giostra di nomi che ha contraddistinto la ricerca di un anti-Rutelli dello schieramento moderato. Dopo il no di Amato e lo squagliamento repentino della candidatura di Rocco Buttiglione, altri candidati hanno dichiarato la loro in¬ disponibilità. Pierre Camiti si è affrettato a precisare che il suo candidato ideale resta Francesco Rutelli. Ieri è venuto il no anche di Giovanni Bachelet, il figlio del vicepresidente del Csm assassinato dalle Br, che ha motivato il suo diniego con un'amara considerazione: «Si vedono già tutti i rischi del sistema uninominale. La faccia famosa, quello come me che ha avuto una disgrazia familiare, il generale che è andato in Libano, il verde che va in motorino in Parlamento: nessuno sa cosa faranno questi signori». Un ni anche da Andrea Riccardi, lo storico che è stato tra i fondatori della Comunità di Sant'Egidio, che ieri ha dichiarato: «Credo di non dover esse¬ re io a fare il prossimo sindaco e di dover continuare a guardare a Roma da altre prospettive che non sono quelle del Campidoglio». Anche se il nome di Riccardi sembra tra i più accreditati nel caso dovesse sfumare la candidatura Agnelli. Sembrano invece continuare per la loro strada il generale Angioni e i due candidati che si contendono la sponsorizzazione della Lega: Gianfranco Funari e Giulio Savelli. Il quale ha paragonato ieri il balletto dei nomi a una «competizione per il titolo di mister o di miss Roma». Nei primi giorni della prossima settimana la dichiarazione di Martinazzoli sulla candidatura ufficiale per il Campidoglio. [p. bat.] Castagnetti (pri): se Martinazzoli ritiene di lanciare questa candidatura, vuol dire che il suo nome può fare molta strada Anche il figlio di Bachelet declina l'invito Mino Martinazzoli pensa a Susanna Agnelli (foto a fianco) come candidata per la poltrona di sindaco di Roma

Luoghi citati: Libano, Roma, Sant'egidio