NON TEMERE LA PACE di Fiamma Nirenstein

NON TEMERE LA PACE NON TEMERE LA PACE Q GERUSALEMME UANDO con voce bassa e piana Shimon Peres ha dato dei palestinesi una definizione lapalissiana dicendo: «Sono uomini come noi» sapeva tuttavia di toccare il punto nevralgico della coscienza israeliana. Sapeva che la conquista dell'opinione pubblica alla causa della pace passa in modo puro e semplice per l'acquisizione di un punto di vista relativo, che collochi il nemico nella storia del popolo ebraico oggi, e non nella spirale del destino. Un'impresa ardua per un popolo la cui memoria collettiva è stata per duemila anni l'unica patria, tanto che nel giorno del 9 di Av ancora la gente piange, buttata per terra sulle pietre di fronte al Muro del Pianto, la distruzione di Gerusalemme del 70 d.C. L'intellighenzia israeliana è avvinta di nuovo in un difficile corpo a corpo con se stessa. Riuscirà, si chiede, il popolo israeliano a credere finalmente che il palestinese non sia soltanto «l'altro», colui che si vuole infilare al tuo posto, nella tua casa, nel tuo letto, sulla tua terra? E più ancora che egli non è colui che esiste se tu non esisti e viceversa? Che non è solo un inganno quasi ispirato geneticamente quello che Arafat sta tramando, ovvero che al di là dei progetti e perfino delle stesse aspirazioni politiche, oltre l'autonomia si affaccia non solo lo Stato palestinese, carico di terrorismo, ma anche una nuova guerra per conquistare Fiamma Nirenstein CONTINUA A PAG. 10 PRIMA COLONNA

Persone citate: Arafat, Shimon Peres

Luoghi citati: Gerusalemme