Blier

Blier Blier «Marsiglia bella meticcia» VENEZIA. v Bertrand Blier • f ha l'aria di un vecchio professore di liceo, sigaro, occhiali, bastoni, ma quando parla diventa un ragazzino provocatore che si diverte a stupire. Racconta di morti che vanno e vengono per continuare a fare sulla Terra ciò che hanno sempre fatto: Mastroianni che mangia in cucina e poi beve il suo pastis, Petit Paul che torna a parlar d'amore alla sua ragazza invecchiata. Racconta di una donna che scopre di non divertirsi affatto ad essere adulta e allora ridiventa bambina, riprende ad andare a scuola. Racconta di una negra che fa una magia della sua terra e un piccolino, che sembrava più di là che di qua, si riprende e salta in piedi vispo come prima. «C'è già la vita per annoiarsi e seguire la logica. Il cinema, diceva Truffaut, è meglio della vita. E allora perché metter le cose in ordine, prima questa, poi quella, e non andare invece con la macchina da presa avanti e indietro per il tempo?». E poi racconta di Marsiglia, la città francese che preferisce, la più mischiata, la più confusa, la più moderna delle città francesi, quella che, quando può, usa sempre per far da sfondo ai suoi film. «E' ben divisa Marsiglia, tra Sud e Nord. Al Sud ci sono i ricchi con le loro belle abitazioni, le automobili, le strade silenziose; a Nord i poveri, in una periferia che sconfina a perdita d'occhio, con case piene di donne che s'affacciano alla finestra a chiamare per il pranzo, e garage pieni di Mercedes rubate, ancora con la targa provvisoria, pronte a partire smontate a pezzi. Formidabile, Marsiglia». Perché le piace questo bailamme? «Perché sono un cineasta e voglio filmare la vita. Le città francesi son tutte troppo pulite, troppo ordinate. Vanno bene per viverci non per farci i film. Marsiglia è meticcia: francesi, italiani e poi marocchini, algerini, neri dell'Africa, asiatici. E' come sarà l'Europa tra qualche anno se le cose funzionano». Il futuro è una società multietnica? «Certamente. Se non facciamo la cretinaggine di chiudere le frontiere. I ragazzi del terzo mondo sono bravissimi a sposare le nostre figlie e a dar riposo alle nostre braccia. Perché fermarli? Il Brasile è un Paese con tanti problemi ma che non conosce il razzismo. Guardiamo il Brasile». «Un due tre stella», il film della mostra in cui Blier racconta tutte queste cose, è però soprattutto un omaggio alla sua donna, l'attrice Anouk Grinberg, che due giorni fa gli ha dato un figlio maschio, Léonard che l'aspetta a Parigi. [si. ro.] v • f

Persone citate: Anouk Grinberg, Bertrand Blier, Blier, Mastroianni, Petit Paul, Truffaut

Luoghi citati: Africa, Brasile, Europa, Marsiglia, Parigi, Venezia