Van Sant di Si. Ro.

Van Sant Van Sant «Com'è triste far soldi» VENEZIA. Fa le foto ai giornalisti che lo intervistano, Gus Van Sant, anomalo regista Usa arrivato alla notorietà con «My private Idaho», nonché omosessuale dichiarato molto on the road. E poi li filma, i giornalisti, per la cineteca privatissima di casa sua a Portland. Van Sant è un ragazzo invecchiato con la faccetta timida e mite, vestito in jeans e scarpe da ginnastica, molto assonnato. Stavolta, invece di parlare di ragazzi di vita e omosessualità maschile, ha parlato di lesbismo e di ragazze virili, in un film che ha lo stesso titolo del romanzo da cui è tratto, «Even cowgirl get the blues», racconto hippy di Tom Robbins, autore di culto Anni 70. La protagonista del film Urna Thurman è una autostoppista con enormi pollici. Perché un film sui suoi ven- t'anni? «Perché allora ero giovane». Meglio esser stati giovani nei 60 o meglio esserlo oggi? «E' uguale: meglio esser giovani». Cosa rimpiange di allora? «La creatività. Oggi faccio film che possono anche far soldi. E' un po' triste». Allora però faceva uso di droghe. «Mi aiutava. Ho smesso perché sono pericolose». Come mai ha deciso di spostare il suo interesse dagli uomini alle donne? «C'erano anche loro. E si battevano per la parità dei diritti». Cosa ricorda del femminismo separatista di quel periodo? «L'ideologizzazione. Oggi mi pare siano più concrete». Milita in un movimento per i diritti degli omosessuali? «No, ma do soldi per la difesa dei diritti umani». Che rapporto ha con le donne? «Spesso quello tra madre e figlio». Mai quello tra padre e figlia? «Non mi pare». Negli Usa oggi gli omosessuali hanno conquistato più rispetto: per esempio possono entrare nell'esercito. «Sì ma è dura. E poi io sono pacifista. Non mi interessa». In molti Paesi coppie omosessuali possono adottare bambini: a lei piacerebbe? «Non so. C'è un agente cinematografico qui a Venezia che l'ha fatto. Io ne avrei l'età, ma non ne ho il desiderio». Cosa è sopravvissuto degli Anni 60? «Qualche comune. C'è ancora chi spera di costruire da solo il suo mondo privato». Lei no? «Senza soldi non si fa niente». [si. ro.]

Persone citate: Even, Thurman, Tom Robbins, Van Sant

Luoghi citati: Idaho, Portland, Usa, Venezia