Eastwood: partita infernale per salvare il Presidente di Alessandra Levantesi
Nei centro dei mirino Nei centro dei mirino Eastwood: partita infernale per salvare il Presidente VENEZIA. Per spiegare le sue infallibili intuizioni dice: «Io so tutto sulla gente» e al collega ammogliato concede paternamente: «Vado io, tu torna a casa ad abbracciare i tuoi». Diciamo la verità: battute del genere risulterebbero risibili se a pronunciarle non fosse il super-divo Clint Eastwood, nei panni dell'agente del servizio segreto Frank Horrigan. Un rompiscatole solitario e paranoico che, arrivato alla soglia della pensione, non demorde e sta sem¬ pre all'erta salvo quando strimpella al piano l'amato jazz per rilassarsi. In coppia con John Malkovich, attore diverso e altrettanto straordinario nella parte di Mitch Leary, uno psicopatico che vuole attentare alla vita del presidente degli Stati Uniti, è la carta vincente di «Nel centro del mirino» (Notti Veneziane), uno dei campioni del botteghino americano di questa stagione. Una partita infernale giocata da due avversari abilissimi a prevedere l'uno le mosse dell'altro, mentre fra party, affollati incontri ufficiali e sfilate si svolgono gli ultimi, frenetici giorni della campagna per le rielezioni. Come spesso succede gli sfidanti si assomigliano. Entrambi sono agenti segreti: hanno creduto nella patria poi con gli anni hanno perso ogni illusione. Ma Leary vuole vendicarsi di chi lo ha derubato del sogno americano e invece Horrigan continua a pensare che il dovere sia la cosa più importante. Anche perché sono trent'anni che vive afflitto dal senso di colpa di non essere riuscito a salvare il 22 novembre a Dallas John Fitzgerald Kennedy, lui che era la sua guardia del corpo preferita. Non è che vogliamo spacciare «Nel centro del mirino» per un film a messaggio, però il tono è amaro. Leary si fa chiamare Booth dal nome dell'assassino di Lincoln, seduto davanti alla statua del grande Emancipatore Horrigan mangia un gelato rimpiangendo il fatto di non essere al suo servizio. E- quando Leary gli chiede: «Perché un uomo come te rischia la vita per un uomo come quello?», alludendo all'attuale presidente, gli replica: «E perché tu rischi la tua per ucciderlo?», il che dimostra una ben scarsa considerazione dell'attuale classe politica. Da parte sua il professionalissimo regista Wolfgang Petersen, tedesco naturalizzato hollywoodiano, descrive la fuga nelle cantine del Capo di Stato dopo l'attentato come fosse quella di un codardo. Per il resto il film offre tutto quello che ci si aspetta di trovare in un solido thriller spionistico, con alme¬ no una scena sorprendente, un finale acrobatico e pseudo-hitchcockiano e qualche battuta crepuscolare perfetta per Eastwood con quelle sue belle rughe da antico americano. E' in programma nella sezione «Finestra sulle immagini» e non in «Panorama italiano» per una formula produttiva sperimentale. Infatti, pur cogliendo cinque cortometraggi di diversi autori, «Ottantametriquadri» non si rifa al modello un tempo in auge del film a episodi, bensì si propone come un modo per far esordire davvero a basso costo nuovi registi. Gli «80MQ» del titolo stanno per l'interno in cui si svolge un passo a due, lo spazio limitato in cui mettere in scena cinque piccole storie di coppia. Le citiamo in ordine: gli amanti Isabella Ferrari e Stefano Dionisi si confrontano in una schermaglia elusiva ed appassionata in «Bisbigli» di Dido Castelli; Alessandro Haber è un figlio soffocato dalla madre castratrice Isa Barzizza in «No mamma no» di Cecilia Calvi; Giulio Scarpati patisce l'abbandono della donna amata (ma sarà proprio così?) in «Ciao amore» di Luca D'Ascagno; Massimo Wértmuller, quarantenne immaturo, non sa decidersi fra la moglie e l'amante in «Buon compleanno Gian Maria» di Luca Manfredi; gli sposi Anna Bonaiuto e Renato Carpentieri vengono dolcemente separati dalla morte in «Partenze» di Ignazio Agosta. Attori bravi, a volte bravissimi (Anna Bonaiuto), risultato nell'insieme corretto, formula interessante da non abbandonare. Alessandra Levantesi
Luoghi citati: Horrigan, Lincoln, Stati Uniti, Venezia
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