Arafat mette in gabbia i falchi dell'Olp

m Drammatico vertice a Tunisi: dure critiche sull'opzione Gaza-Gerico, ma il leader la spunta Arafat mette in gabbia i falchi dell'Olp La maggioranza dei 18 capi di Al Fatah si schiera con lui Bomba di Hamas a Hebron, subito la vendetta dei coloni TUNISI. Il carisma di Yasser Arafat sembra averla avuta vinta anche questa volta: mentre il comitato centrale di Al-Fatah tornava a riunirsi per una seconda notte di lavoro, alcuni dei partecipanti lasciavano filtrare la notizia che solo una piccola minoranza dei 18 componenti insiste nell'opposizione al piano di autogoverno palestinese limitato per ora a Gaza e Gerico. Molti hanno protestato sopratutto per questioni di metodo, accusando Arafat di avere negoziato sopra le loro teste, ma solo un numero circoscritto ha sollevato obbiezioni sul contenuto dell'accordo sottoposto al loro esame. Secondo queste fonti, Arafat otterrà l'avallo che gli serve per affrontare gli altri ostacoli, costituiti dal Comitato esecutivo dell'Olp, dove l'opposizione è molto più agguerrita, e dal Consiglio nazionale palestinese, il parlamento in esilio, dove, invece, gli uomini di Al Fatah e gli indipendenti vicini ad Arafat costituiscono la maggioranza. Eppure lo storico accordo tra Olp e Israele sembrava allontanarsi. Fonti palestinesi riferivano di gravi difficoltà che il vecchio leader trovava, alle prese con una forte opposizione all'interno di Al Fatah. L'opzione Gaza-Gerico, a parere degli oppositori, non offre sufficienti garanzie per il conseguimento di un accordo globale di pace con Israele su tutte le questioni del conflitto mediorientale. Il più duro è stato Abbas Zaki, che ha accusato Arafat di aver messo da parte le questioni più importanti, come lo status di Gerusalemme e il futuro degli insediamenti ebraici nei territori occupati. Zaki ha poi lamentato il fatto che le trattative con Israele siano state condotto in segreto, tanto che i dirigenti palestinesi hanno appreso dell'accordo dalla stampa e si sono trovati in una situazione di grande imbarazzo. «Una cosa del genere non può essere cotta e mangiata e noi non dovremmo approvarla tanto facilmen¬ te», ha affermato Zaki, le cui obiezioni sono state condivise da altri componenti dell'esecutivo. Ma alla'fine la linea della pace pare averla spuntata. E uno degli uomini più vicini a Yasser, Aber Rabbo, sostiene addirittura che l'accordo sarebbe «questione di ore». Arafat non si è recato a Damasco per incontrare il presidente Hafez Assad come era nelle sue intenzioni. Fonti palestinesi a Tunisi hanno rivelato che dalla capitale siriana è arrivato un messaggio in cui si chiedeva al capo dell'Olp di rinviare la sua visita. Questo fatto e le perplessità suscitate in diverse capitali arabe dall'accor¬ do su Gaza e Gerico hanno indotto gli esponenti dell'Olp a moderare il tono delle loro dichiarazioni per non apparire eccessivamente presi da che è stata definita «la dinamica di Oslo», la diplomazia segreta 01p-Israele. Il movimento estremista islamico Hamas ha rivendicato la responsabilità dell'attacco di ieri nella Cisgiordania occupata in cui è rimasto ucciso un soldato israeliano e un altro ferito. L'attacco è il primo attuato dagli integralisti dopo l'annuncio che Israele e Olp stanno negoziando sull'autonomia palestinese nella striscia di Gaza e a Gerico, piano che oltranzisti e integralisti palestinesi avversano decisamente. Ieri a Hebron ignoti hanno scagliato una bomba a mano contro una casa abitata da coloni ebrei. In questo attentato non ci sono state vittime. Pronta la vendetta dei coloni, che hanno devastato il mercato palestinese. Secondo gli ultra ebrei, quest'ultimo attentato era stato preannunciato già l'altro ieri dai muezzin delle moschee della città, che avevano esortato la popolazione a «prepararsi a un lungo coprifuoco, in seguito a un evento che accadrà venerdì». Rabin però va avanti lo stesso: «L'Olp non è un cliente simpatico. Ma la pace si fa con i nemici, anche con i più detestabili». [e. st.] m nMMH Giordania: dopo la preghiera del venerdì estremisti di Hamas protestano contro la pace