Anche sirene d'allarme antistupro nei campus di E. St.

La setta commerciava in bambini: 18 arresti USA Il 25% delle studentesse ha subito violenze Anche sirene d'allarme antistupro nei campus WASHINGTON. Quando, tra pochi giorni, le lezioni riprenderanno, gli studenti non riconosceranno il loro campus. Telefoni per chiamate d'emergenza, segnali luminosi d'allarme in ogni angolo. Annunci di corsi sull'argomento: come sfuggire alle violenze sessuali. Un centro di assistenza prodigo di consigli per le donne in pericolo. Il motivo è da cercare nella cronaca nera dei quotidiani Usa dei mesi scorsi. «Molti college o campus americani - ha dichiarato al quotidiano "Usa Today" Andrea Parrot, docente alla Cornell University, autore del best-seller "Violenze sessuali nei campus, il problema e la soluzione" - il numero di stupri, a volte collettivi, continua a crescere. Si calcola che il 20-25% delle studentesse sia stata vittima di tentativi di violenze». Molti direttori didattici hanno quindi cercato una soluzione per così dire logistica, au¬ mentando la sorveglianza e cercando di reprimere il fenomeno. Ma le ragioni stanno a monte, sostiene il sessuologo. Da un lato la diminuita promiscuità sessuale - paura dell'Aids, ritorni della coscienza cattolica, o forse romantica - esaspera molti giovani. «Dall'altro i cambiamenti dei costumi sessuali femminili, la maggiore intraprendenza delle ragazze rispetto al passato, che non esitano a prendere loro l'iniziativa, spaventa i maschi. Che a volte scelgono il sistema più brutale, la violenza, per riprendere il sopravvento». Un altro problema è il razzismo. Spesso - dichiarano giovani studenti a "Usa Today" - i protagonisti degli stupri sono neri, ragazzi tenuti ai margini della comunità, poco considerati dalle ragazze bianche, e quindi sessualmente frustrati. [e. st.]

Persone citate: Andrea Parrot

Luoghi citati: Usa, Washington