Ancora strage a Mostar massacrati sei civili
Colpi d'artiglieria fra croati e musulmani Colpi d'artiglieria fra croati e musulmani Ancora strage a Mostar massacrati sei civili Izetbegovic: «Se firmiamo a Ginevra il nostro popolo non esisterà più» MOSTAR. Ancora sangue a Mostar: quattro persone sono rimaste uccise e altre 19, tra cui 7 bambini, sono state ferite ieri in un attaco lanciato dai musulmani. Secondo Radio Zagabria, l'attacco è avvenuto durante l'evacuazione dei feriti più gravi dal quartiere musulmano della capitale dell'Erzegovina sotto la supervisione delle truppe dell'Onu. La radio governativa bosniaca (musulmana) ha riferito invece che le forze dei croati bosniaci hanno cominciato a cannoneggiare le posizioni musulmane a Mostar con carri armati, obici e mortai fin dalle prime ore di ieri: 16 persone sono rimaste ferite dal cannoneggiamento croato, due delle quali sono morte nelle ore successive. Fonti militari dei serbi bosniaci, che hanno osservato i combat¬ timenti di Mostar dalle loro postazioni, hanno confermato la versione dei musulmani. Le forze dell'Onu hanno intanto cominciato ad evacuare i feriti dalla città di Nova Bila, controllata dai croati nella Bosnia centrale e accerchiata dalle forze governative musulmane, in forza dell'accordo in base al quale è stato accordato anche dai croati il consenso all'evacuazione dei musulmani dal settore orientale di Mostar, assediato dalle forze croate. Ieri il presidente bosniaco Izetbegovic ha incontrato il presidente turco a Istanbul. «Il popolo bosniaco - ha detto al suo arrivo in Turchia - non esisterebbe più se dovesse accettare la suddivisione territoriale prevista dal piano di pace di Ginevra». [Ansa-Agi] La bandiera americana esposta a Sarajevo I vetro riflette il minareto della moschea (FOTO REUTER)
Persone citate: Izetbegovic, Nova Bila
Luoghi citati: Ginevra, Istanbul, Sarajevo, Turchia, Zagabria
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