Polemica dopo le manette di R. Int.

Polemica dopo le manette Polemica dopo le manette Maddalena: lezione di correttezza Gargani: troppo potere al singolo ROMA. Reazioni immediate, spesso duramente polemiche, sono giunte dal mondo politico e dagli ambienti giudiziari all'arresto del presidente vicario del tribunale di Milano, Diego Curtò. Ecco quelle più significative. Giacomo Caliendo, magistrato di Milano: «La corruzione non è un fenomeno diffuso in magistratura». Marcello Maddalena, procuratore aggiunto di Torino: «A chi dice che la magistratura è corporativa, possiamo rispondere che le decisioni assunte dagli inquirenti di Brescia di- mostrano ancora una volta il contrario». «La Voce Repubblicana»: «Come per la vita politica a tutti i livelli, e per la vita economica nazionale, si impone un'equilibrata ma ferma svolta rispetto al passato, anche per la magistratura: da oggi è all'ordine del giorno un riesame impietoso di intrecci che per anni hanno portato a non vedere, a non sentire e ad accomodare». Ombretta Fumagalli Carulli, parlamentare de: «Sono stupefatta e sbalordita. Capisco che nel vecchio regime, quello della corruzione, poteva essere considerata leggerezza quella che era invece forte illegalità. Se le accuse nei confronti del magistrato saranno confermate, continuare a prendere tangenti così come se niente fosse, dopo anni di indagini sulle mani sporche, è impudenza senza limite». Mario Lettieri, parlamentare pds: «L'arresto del giudice Curtò è sconvolgente, perché rivela l'inquinamento di pezzi della magistratura che, con complicità o pigrizia, hanno concorso al diffondersi del sistema di corruzione. Andrebbero, alla luce di tali realtà, rilette anche le grandi vicende giudiziarie insabbiate dalla magistratura romana nell'ultimo ventennio. Comunque il provvedimento dei giudici milanesi fa onore al pool Mani pulite». Giuseppe Gargani, presidente della commissione Giustizia della Camera: «Ha ragione chi si lamenta che vicende come quella del giudice Curtò possono accadere perché molti uffici giudiziari sono organizzati in modo da delegare al singolo decisioni di grande importanza per le quali sarebbero invece opportune delibere collegiali». Massimo Brutti, parlamentare pds: «Il problema non è quello di generalizzare la collegialità delle decisioni dei magistrati. La verità è che per amministrare la giustizia bisogna essere irreprensibili». Maurizio Gasparri, parlamentare msi: «Se le cose stessero come le ha descritte il testimone di accusa, e non ci sono ragioni fondate per dubitarne viste l'attendibilità degli inquirenti milanesi e la decisione di quelli di Brescia di emettere l'ordine di custodia cautelare, il giudice Curtò dovrebbe avere l'estremo atto di dignità di confessare tutto. C'è chi, come Cagliari e Gardini, per la vergogna ha fatto anche di più». [r. int.]

Luoghi citati: Brescia, Cagliari, Milano, Roma, Torino