D'Urso è affaticato ma continua a vincere

29 Il siciliano protagonista a Rovereto D'Ureo è affaticato ma continua a vincere Sugli 800 la Trabaldo è seconda Panetta fallisce il record sui3000 ROVERETO. Giuseppe D'Urso sembra averci preso gusto. Ieri sera ha vinto ancora una gara sugli 800 metri. Il vicecampione del mondo con l'45"86, un buon tempo, ha messo in fila buoni atleti come il tedesco Motchebon e il brasiliano Cruz. Il siciliano ha vinto con una gara regolare sotto gli occhi un po' malinconici di Andrea Benvenuti. Ha entusiasmato i tremila presenti accorsi ad applaudirlo nel meetinge della Quercia giunto alla ventinovesima edizione, uno degli appuntamenti classici dell'atletica di casa nostra a fine stagione. Tra i molti protagonisti, quasi tutti impegnati più a fare passerella e presenza, senza troppo faticare, D'Urso ha dimostrato di avere ancora le batterie cariche. Ha ancora motivazioni in una stagione che lo ha visto protagonista. In pista, come domenica scorsa a Padova, riesce a trovare ancora stimoli nervosi sufficienti per battere gli avversari. Avrebbe buon diritto al riposo ma sarà costretto a gareggiare ancora a lungo. Venerdì a Bruxelles e forse domenica a Rieti dove Morceli attaccherà il proprio record mondiale sui 1500 metri poi la Nazionale a Parigi e ai primi di ottobre a Vigevano per i campionato di staffette. «Sono un po' stravolto. La mia vita è cambiata e veramente mi sto sorprendendo per come riesco a reggere questo ritmo. Sono stato quattro giorni a casa di Benvenuti qui vicino, ad Affi, e devo dire che è stato con me molto carino, come se fossi un fratello e bene mi hanno trattato anche i genitori». C'è da dire che D'Urso riesce a smuovere il settore del mezzofondo in Italia con i suoi suc¬ cessi. E' capitato anche qui dove i giovani atleti si sono ben comportati alle sue spalle come Parma (l'48"39), Milesi l'48"77) e lo junior Pegoretti (l'49"01). Nelle altre corse, l'attacco di Panetta al primato italiano dei 3000 metri è svanito dopo il primo chilometro. E' stato battuto dal polacco Bartoszak !7'47"68) e per Panetta (47'48"47). Evangelisti nel lungo (7,57) è stato battuto dall'ucraino Kirilenko (8,06). Bene la Trabaldo negli 800 metri (2'00"21) battuta dalla russa Rogachova (l'59"88). Nella velocità Surin nei 100 (10"21), la Privalova nei 100 (1.1*13), poi il primatista del mondo del salto in alto, il cubano Sotomayor ha vinto con 2,30: ha tentato di salire ancora facendo mettere l'asticella a 2,37 ma ha fallito. A Rovereto s'è discusso anche degli infortuni che sempre con maggiore frequenza aggrediscono muscoli e articolazioni degli atleti. Giancarlo Chittolini, 43 anni, di Salsomaggiore, professore di educazione fisica e allenatore di Lambruschini, anche per lui stagione finita, ha le idee chiare: «Nell'atletica si verifica il maggior numero d'infortuni rispetto a tutti gli altri sport: la causa è legata all'attuale esasperazione dell'agonismo. Mi spiego: la continua ricerca di risultati, di primati e gli aumenti costanti, anno dopo anno, dei carichi di lavoro sono alla base di questi inconvenienti. Lambruschini ha riportato la frattura di un ossicino del piede. Ed in allenamento è più facile infortunarsi perché c'è meno concentrazione. Attilio Monetti