Telefax segretissimi all'indirizzo sbagliato di A. R.

Palermo, l'equivoco è durato due anni Palermo, l'equivoco è durato due anni Telefax segretissimi all'indirizzo sbaglialo Un rappresentante riceveva in ufficio documenti su detenuti delVUcciardone PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Misteri dei cavi telefonici a Palermo sui quali indagò a lungo anche Giovanni Falcone. Voleva scoprire se la mafia intercettava messaggi riservati. E in un caso è stato accertato: la strage di via D'Amelio con vittime Paolo Borsellino e cinque dei sei agenti della sua scorta. Falcone era già stato assassinato due mesi prima. Ora viene fuori che un rappresentante di commercio palermitano ha ricevuto nel suo ufficio per errore numerosi fax riservatissimi su detenuti, uno dei quali è un «pentito» sottoposto ad assidua vigilanza dopo essere stato condannato a morte dai boss. Ma c'è di più. Il rappresentante (identità finora nel più assoluto riserbo per prudenza) avrebbe ripetutamente segnalato l'increscioso disguido, ottenendo soltanto dopo un certo periodo di non ricevere più via fax i documenti top-secret. Temeva di essere in qualche modo coinvolto in vicende scottanti, ma prima che carabinieri e Sip ponessero termine all'inconveniente c'è voluto del tempo. Esattamente come gli era già successo un paio di anni fa, quando in più ondate, nonostante le sue ripetute segnalazioni, continuò a veder scorrere nel suo fax messaggi indirizzati invece a una delle direzioni del Banco di Si¬ cilia. «Stavo diventando un esperto in Bot, Cct, bonifici, insomma in attività creditizie» ha commentato. Il primo documento che mai sarebbe dovuto trapelare, essendo scottante, è prevenuto allo sconcertato commerciante il 16 giugno. Era stato inviato dall'ufficio matricola del carcere San Vito di Agrigento alla direzione dello stesso carcere e per conoscenza a quella dell'Ucciardone a Palermo e al ministero di Grazia e giustizia. Oggetto un giovane presunto mafioso che, ritenuto in imminente pericolo nel carcere agrigentino, avrebbe dovuto essere trasferito senza perder tempo in uno dei nove bracci di que Ilo dell'Ucciardone a Palermo. ((Avvertii i carabinieri, pensando che sarebbe finita lì», ha raccontate il rappresentante di commercio. E due militari dell'Arma si presentarono subito nel suo ufficio, prelevando la copia erroneamente emessa dal fax e l'assicurarono' che senz'altro l'inconveniente non si sarebbe ripetuto. Esattamente il contrario. Nei giorni successivi infatti altri fax con informazioni più che riservate anche relative a trasferimenti di detenuti «a rischio» sono stati recapitati nell'ufficio e non ai destinatari. Nuove segnalazioni ai carabinieri e alla Sip e alla fine la conclusione dell'incredibile caso. [a. r.]

Persone citate: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino

Luoghi citati: Agrigento, Palermo