Slitta l'obbligo della ricetta

Il ministro Garavaglia: la proroga era pronta, ma dovevo ancora presentarla Il ministro Garavaglia: la proroga era pronta, ma dovevo ancora presentarla Slitta l'obbligo della ricetta Scatterà soltanto dal 10 gennaio del 1994 ROMA. Proroga per tutto il 1993 per richiedere in farmacia, su consiglio e indicazione del medico, alcuni medicinali che rientrano in un sorta di categoria di auto-prescrizione. Il ministro della Sanità, Maria Pia Garavaglia, ha disposto che le norme fissate dalla Comunità europea entrino in vigore dal prossimo primo gennaio. Il nuovo meccanismo verrà così a coincidere con un insieme di novità, più volte annunciate e da tempo attese. Si tratterà di riclassificare i farmaci, in 4 o 5 classi, prevedendo la totale gratuità per quelli essenziali, di prima e forse anche di seconda fascia, e ticket graduali e modulati per le altre. Dovrà anche essere armonizzato il prezzo, evitando le discrepanze più appariscenti e paradossali. Alcuni farmaci, infatti, costano da noi molto più che nei centri al di là di qualsiasi confine, Francia, Svizzera o Austria. Ci sono 3-4 mesi di tempo per trovare una equilibrata soluzione alla nuova questione che si è aperta sul fronte della sanità: l'acquisto dei farmaci con o senza ricetta. «Quelli che si potranno acquistare senza la prescrizione del medico saranno molti di più a partire dal prossimo anno». Lo ha assicurato il ministro Maria Pia Garavaglia che oggi ha dovuto fronteggiare le richieste di tutti i mezzi d'informazione. Per studiare la materia, con la consulenza degli esperti, della federazione dei medici e dei farmacisti, il ministro aveva già pronto il decreto di proroga che sarebbe stato presentato venerdì al Consiglio dei ministri. «Non sono distratta», ha detto polemicamente Maria Pia Garavaglia. Se tutti i farmaci vengono prescritti e acquistati con la ricetta, nelle casse dello Stato entrano anche 400 miliardi di lire in più, per il ticket che vige su una voce. «Ma non era certo questo - dice il ministro - lo scopo del decreto. Questo introito non è stato calcolato». Secondo le disposizioni in vigore, l'85% dei farmaci disponi¬ bili, cioè quasi tutti, dovrebbe essere acquistato con la ricetta del medico. Esigua la percentuale di quelli che possono essere richiesti direttamente al farmacista, come prodotti da banco. Lo ha rilevato il segretario generale della Fimmg (Federazione dei medici di famiglia), Mario Boni. «La proroga dunque - ha detto Boni - era necessaria». Il presidente del Sindacato unitario medici italiani (Sumi), Franco Sabetti, ha detto che «resta il problema dei giorni festivi e delle ore notturne, quando il paziente ricorre al suo medico per telefono. In ogni caso la ma¬ teria ha bisogno di essere esaminata a fondo, senza pregiudizi e senza emotività. Si deve definire con precisione quali farmaci devono essere prescritti». Soddisfatto per la proroga il Mfd-Tribunale del malato, che per primo aveva lanciato l'allarme sui disagi che questa normativa comporta per il malato. Regole precise chiedono i farmacisti sulla cui testa pesano, in caso di inadempienza, sanzioni che il vicepresidente della Federfarma (federazione dei farmacisti), Franco Caprino, giudica pesantissime. Per un ricetta semplice si può subire un'am¬ menda da 50 mila fino a mezzo milione di lire. Per la vendita diretta al pubblico, la sanzione amministrativa può andare da 300 mila fino a un milione e 800 mila lire. Se si tratta di una ricetta «speciale», si può incorrere in una pena pecuniaria da 100 mila lire fino a 4 milioni e all'arresto fino a 2 anni se la ricetta non viene presentata. «I problemi della domenica e dei giorni festivi - ha detto Caprino - esistono. Ma i modi per risolverli non mancano. Negli Stati Uniti è stato fatto. Il medico detta la prescrizione al malato e per telefono la conferma al farmacista. Se, per esempio, il diabetico rimane privo dell'insulina in giorni d'emergenza, esistono criteri per accertare la sua malattia, non ultimo i tesserini sanitari e di appartenenza alle relative associazioni. Un diabetico è conosciuto sia dal proprio medico che dal farmacista abituale. E' certo che la gente non prende medicine per il gusto di prenderle. Salvo casi-limite». La Federfarma, in un comunicato, ha espresso soddisfazione per il rinvio, ma ha chiesto che in questi tre mesi il problema venga studiato a fondo, per ampliare il numero dei farmaci che possono essere liberamente richiesti. Il problema, secondo i farmacisti, è soprattutto dei cittadini, ma i farmacisti non possono rimanere insensibili. [r. cri.] L'entrata in vigore verrà a coincidere con la nuova classificazione dei farmaci in diverse classi La proroga all'obbligo della ricetta ha soddisfatto sia i farmacisti che il tribunale del malato

Persone citate: Boni, Caprino, Franco Caprino, Franco Sabetti, Garavaglia, Maria Pia Garavaglia, Mario Boni, Sumi

Luoghi citati: Austria, Francia, Roma, Stati Uniti, Svizzera