La corrente del Sud sfida Martinazzoli di Augusto Minzolini
La corrente del Sud sfida Marfinazioli Mastella dà la carica: «Rosy Bindi flirta col pds perché sa che al Nord rischia di non prendere un seggio» La corrente del Sud sfida Marfinazioli «In questa de che si meridionalizza noi contiamo la metà dei voti» I BALILLA DI CEPPALONI CEPPALONI DAL NOSTRO INVIATO «Ma certo che è una corrente, che altro dovrebbe essere? Ma questo non posso dirlo io, dovete scriverlo voi. Vedete tutti questi personaggi che sono qui, che coordinano i dibattiti come Sorice, Cecere, i vari Mannino, D'Onofrio, Agazio Loriero, Alterio... Beh, è tutta gente che ci sta. E toglietevi dalla testa questa assurda idea che vogliamo andarcene dal partito. Saremmo matti a lasciare ora che il partito si sta meridionalizzando, che stiamo per contare di più». Ci è voluto qualche giorno ma finalmente, complice un momento di distrazione, Clemente Mastella ha spiegato a che serve l'anacronistica Settimana dell'Amicizia di CeppaIoni: queste giornate sono fighe dirette della convegnistica delle correnti democristiane, ma visto che i tempi sono cambiati, che la vecchia liturgia de è stata bandita nel nuovo partito popolare, quel nome 'correnti', non si può pronunciare. Ma, a ben vedere, tutto quello che avviene in quel piccolo cortile adibito a sala convegni all'aperto, dove spicca una targa che recita «I Balilla di Ceppaloni, futuri soldati dell'Italia fascista ai caduti della grande guerra», ricorda i grandi appuntamenti del tempo delle correnti democristiane. E forse quelli che muovono le fila di questo appuntamento possono essere considerati a ragione dei «balilla de», un po' cresciuti, ma che non hanno ripudiato quel modo di essere e al massimo, costretti dai tempi, lo hanno aggiornato. Un modo di essere che può sopravvivere solo da queste parti, nella de del Sud. Così, alla fine, nel primo autunno dell'epoca post-democristiana, l'ultima generazione degli ex dorotei, degli ex sinistri de, degli ex forzanovisti, quasi rispondendo ad una sorta di richiamo della foresta fa capolino da queste parti, si ritrova in quest'ultimo feudo democristiano. E gli ingredienti dei vec¬ chi convegni ci sono un po' tutti, c'è il documento di 48 pagine preparato con cura che fra qualche giorno sarà presentato alla stampa; c'è la comparsa dell'ex portaborse dell'ex ministro Gianni Fontana approdato, oggi, ovviamente, nell'azienda privata che lavora con le Poste italiane; c'è la sfilata dei ministri de superstiti che vengono a farsi vedere. Accanto ai vecchi ricordi, naturalmente, ci sono anche delle concessioni ai nuovi tempi. Se nell'epoca d'oro democristiana la forza di una corrente de veniva valutata anche sul numero di auto blu che riusciva a radunare davanti ai convegni, adesso, invece, Mastella loda la parsimonia e la sobrietà: «Alla fine questo convegno non ci costerà non si stanca di ripetere - più di 20 milioni». No, per dare prestigio al nuovo gruppo il re di Ceppaloni deve ricorrere ad altro: «Avete visto che alla fine il candidato della de a Roma è Rocco Buttiglione. Non vi scordate che ha partecipato alle nostre riunioni di gruppo al ristorante Picar nei giorni dell'assemblea costituente e domani quando verrà qui lo festeggeremo con i fuochi d'artificio». Fuochi d'artificio, si fa per dire, per Buttiglione e fiaccolata finale contro mafia e camorra insieme a don Gelmini. «E non ci venite a dire mette le mani avanti Mastella che prendiamo i voti della mafia. Che possiamo farci noi se qualche volta ce li danno. Se uno dovesse fare l'analisi del voto si potrebbe arrivare a dire che Enzo Bianco è stato eletto a Catania dalla mafia». Quindi nessuna scissione, nessun addio al partito. Quello che sta succedendo a Ceppaloni è tutt'altro: con i limiti di oggi, la geografia delle correnti sta mutando. «Una volta c'erano quattro correnti de spiega Francesco D'Onofrio - e ora ne sono rimaste due. Quella che si riunisce a Lavarone e ci siamo noi». Sì, ci sono loro che vogliono trovare una soluzione a Tangentopoli ma solo quella che ha in testa Giuseppe Gargara e sempre loro che non hanno nessuna voglia di andare da Occhetto con il cappello in mano. «Questo non significa che vogliamo andare con Bossi - precisa Mastella - dico solo che non dobbiamo precluderci nessuna possibilità ed è la stessa cosa che fanno gli altri. Non fate discorsi moralistici. Che valore etico c'è dietro la proposta di Rosy Bi:,di che al Nord vuole un'alleanza tra de e pds solo perché si è fatta i conti e ha capito che da quelle parti non sarebbe eletto nessun pidies- sino e nessun de?». Così, «nuovo partito» e «nuove correnti». «Che male c'è?», direbbe Mastella. Loro, i «balilla» de, vogliono solo sopravvivere. «E per spararmi addosso - s'infiamma Mastella - non tirate fuori questa storia della casa. Sarebbe un problema se oltre alla casa io avessi anche i soldi, ma quelli non li ho. E poi se quello ha la casa a Portofino e quell'altro la casa a Capalbio, perché io non posso avere la casa con piscina a Ceppaloni?». Augusto Minzolini E per Buttiglione fuochi d'artifìcio Francesco D'Onofrio, tra i protagonisti a Ceppaloni
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