Regalo avvelenato al Paese dal presidente bocciato alle urne di Luigi Grassia

Non mi ovete rieletto? E io vi libero Bokosso REPUBBLICA CENTR AFRICANA L'imperatore-cannibale che imitava Napoleone si riaccosta al potere, il cugino èTavorito al ballottaggio Non mi ovete rieletto? E io vi libero Bokosso Regalo avvelenato al Paese dalpresidente bocciato alle urne Se siete capi di stato trombati alle urne e volete vendicarvi degli amati concittadini, rifilando loro un regalo avvelenato, fate quello che ha fatto ieri il presidente uscente della Repubblica centrafricana: prima di lasciare il Palazzo, firmate un bel decreto di amnistia che svuoti le patrie galere rimettendo in libertà tutti i carcerati, compresi i pazzi pluriomicidi; 10 scherzo rii eira proprio alla perfezione s fra loro c'è anche uno come Bokassa, l'ex «imperatore cannibale» (se le accuse contro di lui non furono montate) che credeva di essere Napoleone e sedici anni fa fece ridere 11 mondo incoronandosi a Bangui su un enorme trono in bronzo dorato a forma di aquila. Il provvedimento «liberi tutti» è la trovata del presidente André Kolingba arrivato appena quarto alle elezioni. Numero uno e favorito al ballottaggio è invece Ange Patassè, già primo ministro nonché cugino di Bokassa. Ieri il Napoleone d'Africa è uscito di prigione acclamato da alcune migliaia di fan, e si è trasferito in qualità di «ospite» nel palazzo presidenziale. Finirà col tornare al potere? La carriera di Bokassa comincia nel '66, quando un golpe lo rende padrone del Paese. Per una decina d'anni non si distingue nella folla dei tirannelli del Terzo mondo: un po' di violazioni dei diritti umani, qualche oppositore in galera e qualche altro sparito, zero democrazia e tanta corruzione. Poi, nel 1977, la «bomba»: Bokassa decide di incoronarsi imperatore in una cerimonia che scimmiotta quella avvenuta a Parigi con Napoleone nel 1804. «Per portarsi al livello dell'Europa, l'Africa ha bisogno di miti, di fasto, di storia» spiega. E all'improvviso, lo sconosciuto presidente dello sconosciuto Centrafrica diventa protagonista dei mass-media internazionali. Sia pure come zimbello. Scultori, sarti, gioiellieri, musicisti e maestri di cerimonia francesi lavorano per mesi alla riuscita dell'incoronazione, stipendiati dal poverissimo Paese africano. Si realizza un trono di due tonnellate sovrastata da una cappa di velluto rosso. Una carrozza porterà 1'«imperatore» dal palazzo alla cattedrale di Bangui, decorata con più di tremila metri quadrati di drappeggi. La corona è d'oro massiccio tempestata di diamanti di produzione locale, poi ci sono lo scettro, lo strascico, le guardie in costume dell'Ottocento, e persino un «valzer dell'imperatore» composto per l'occasione. Il sogno dura appena due anni: nel '79 un golpe organizzato dagli ex colonizzatori francesi depone Bokassa. Non bastano a salvarlo i diamanti che avrebbe regalato all'allora presidente Valéry Giscard d'Estaing. Storie mai chiarite. Come le accuse di cannibalismo per le quali ricevette poi l'ergastolo. Ma certo Bokassa aveva molti morti sulla coscienza. Ora torna libero, e forse al potere. Come Na poleone dall'isola d'Elba. Luigi Grassia

Persone citate: André Kolingba, Ange Patassè, Bokassa, Giscard D'estaing

Luoghi citati: Africa, Bangui, Centrafrica, Europa, Parigi