Comino pugni con l'ex leghista di Mario Bosonetto
Cornino, pugni con l'ex leghista Cornino, pugni con l'ex leghista // candidato del «senatur» a sindaco di Torino s'azzuffa a Cuneo con un dissidente «Mi ha insultato in piemontese, io ho reagito. Anche la sopportazione ha un limite» CUNEO. «Mi ha insultato in piemontese. Ho reagito». Lo «Schwarzenegger della Lega Nord», onorevole Domenico Cornino, ieri mattina ha usato i potenti bicipiti e ha malmenato un ex compagno di partito e consigliere provinciale, Claudio Lingua: quasi un match pugilistico, interrotto dall'intervento di altri parlamentari e amministratori pubblici. Il «ring» di questo scontro è stato il Palazzo della Provincia di Cuneo dove si teneva una riunione tra il consi-, glio provinciale e i deputati locali sul tema dei tagli scolastici. Cornino, trentotto anni, di Morozzo, ha un fisico prestante (è Bossi che per primo lo ha paragonato al muscoloso attore americano); ex sottotenente degli alpini, arruolato in «Gladio», è stato scelto dal leader del Carroccio come candidato sindaco della Lega Nord a Torino alle elezioni del 6 giugno. Ha sfiorato il ballottaggio e potrebbe ancora rientrare in gioco, se saranno accertate le presunte irregolarità denunciate dagli uomini di Bossi nel conteggio dei voti. Ex insegnante di Agraria in un istituto medio superiore cuneese, è considerato uno dei deputati piemontesi più vicini a Bossi, che lo ha nominato consigliere per le questioni del mondo agricolo. Cornino non nega l'episodio, ma lo definisce «insignificante». Ecco la sua ricostruzione: «Stavo uscendo dalla saletta del Palazzo della Provincia di Cuneo, dove con altri colleghi avevo partecipato a una riunione. Ho salutato tutti. Un consigliere mi ha risposto con una volgarità, nella nostra lingua. Gli ho detto che, se mai, certe frasi me le poteva rivolgere in privato. Lui mi ha seguito nell'ingresso e mi ha di nuovo offeso. La sopportazione ha un limite. Gli ho dato uno spintone. Anche lui mi ha messo le mani addosso, ma ci hanno divisi quasi subito». A dividere i due contendenti sono prontamente intervenuti i parlamentari democristiani Natale Carlotto (gigantesco rappresentante della Coldiretti) e Teresio Delfino, e il senatore leghista Luciano Lorenzi. Lingua conferma di aver provocato per primo Cornino. Fra i due c'è una vecchia ruggine: Claudio Lingua, fondatore della sezione di Dronero della Lega Nord, eletto nelle liste del «Carroccio» alle provinciali del 1990, ha lasciato Bossi e compagni, sbattendo la porta, nel 1992: da allora fa riferimento ai Popolari pre la riforma di Mario Segni. «Da quando Cornino divenne segretario provinciale e altri hanno preso il potere - accusa - la gestione non è più stata democratica. Tanti che avevano lavorato con passione per la Lega Nord sono stati messi fuori gioco, costretti ad andarsene». «L'episodio di ieri - ribatte Cornino -, l'inutile, ennesima provocazione di Lingua, non fa che dimostrare che la Lega si è liberata di una zavorra». Mario Bosonetto
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