I giudici non può tornare libero l'ex rappresentante della Coopsette

« « Omenetto conosce molte cose» Igiudici: non può tornare libero l'ex rappresentante della Coopsette A un mese dall'arresto per corruzione è ancora in carcere Dario Omenetto, il pidiessino ex rappresentante per il Canavese della Coopsette. Il tribunale della libertà ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dal suo difensore, l'avvocato Mario Benni. Secondo i giudici, Dario Omenetto sarebbe il depositario di molti segreti relativi ai più importanti appalti degli ultimi anni a Ivrea. Nel mirino della Procura non c'è solo il parcheggio multipiano di corso Garibaldi, quello per cui è stato accusato di aver versato una modesta tangente al capo dell'ufficio tecnico di Ivrea, Angelo De Scalzi, ma tanti altri interventi. Sulla città il sistema delle tangenti avrebbe teso una rete: dalla ristrutturazione del teatro Giacosa alla risistemazione dell'area ex Montefibre. Dietro le sbarre Omenetto era finito il 4 agosto scorso. Con lui erano stati fermati anche l'ex sindaco socialista Roberto Fogu, il suo vice Graziano Cimadom (pds) e due assessori della vecchia giunta: Sabino Sfreccia e Aldo Cecone. Tutti sono tornati in libertà dopo una manciata di giorni. Il blitz della Procura della Repubblica di Ivrea era nato in seguito alle dichiarazioni di Angelo De Scalzi che, accusato di concussione, era rimasto in carcere quasi tre mesi. Nel corso di un interrogatorio fiume l'ex dipendente comunale avrebbe fatto il nome di Omenetto legandolo ad alcuni casi di corruzione. Sentito dal Gip Antonio De Marchi, il funzionario della Coopsette ha sempre negato ogni cosa: «Non ne so nulla, sono tutte invenzioni». Una tesi che però non ha mai convinto i magistrati incaricati dell'inchiesta. Ad aggravare la sua posizione ci sarebbero, inoltre, ulte riori elementi adesso al vaglio degli esperti. Il primo riguarda la sua presenza, come rappresentante della città di Ivrea, nel consiglio d'amministrazione dell'Ativa, la società che gestisce l'autostrada Torino-Aosta. Il secondo è il suo attuale impiego alla Eco Ribes, la ditta proprietaria della discarica di Colleretto Giacosa. Secondo i giudici, in entrambi i casi Omenetto continuerebbe ad avere rapporti con le amministrazioni pubbliche. Ma non è escluso che ci siano altri filoni nell'inchiesta «Mani Pulite» di Ivrea.

Luoghi citati: Colleretto Giacosa, Ivrea