Gli infermieri ci sono Ma utilizzati male

La Regione rifa i conti: l'emergenza è finita? La Regione rifa i conti: l'emergenza è finita? Gli infermieri ci sono Ma utilizzati male « » Dimenticate i ricorrenti e catastrofici allarmi sulla carenza di infermieri. L'assessorato regionale alla Sanità ha confrontato il numero di quelli impiegati nei presidi ospedalieri delle 63 Usi piemontesi (sono 10.374 persone) con la media dei pazienti assistiti nei vari reparti e ha scoperto che, per garantire il fabbisogno minimo di assistenza secondo i parametri stabiliti dal ministero, è sufficiente meno di un migliaio di nuove assunzioni. Tenuto conto che le scuole professionali hanno appena sfornato 1400 neo-infermieri e 600 verranno utilizzati per coprire il turn-over, si può affermare che l'emergenza è finita. Anzi, si dovrà intervenire sulle scuole per «frenare» la produzione di infermieri. Lunedì la giunta regionale, su proposta dell'assessore Bianca Vetrino, ha autorizzato l'assunzione di 340 infermieri in 16 Usi. A luglio la Giunta aveva già dato l'ok per altre 140 assunzioni alle Molinette. Ma allora le proteste di solo pochi mesi fa erano esagerate? «Diciamo che per la prima volta abbiamo affrontato il problema in modo razionale» spiegano i funzionari dell'assessorato che hanno condotto l'indagine. «Era ora che dai discorsi clientelali si passasse alla razionalità» fa loro eco Paola Lupano, presidente del Collegio infermieri, l'organizzazione professionale degli oltre 18 mila infermieri piemontesi». «Fra qualche anno - si sbilancia Luigi Cesareo, caposala alle Molinette - arriveremo alla saturazione. E' ora di puntare a migliorare la qualità delle scuole». La Regione ha deciso di affidarsi alla razionalità quando si è resa conto di non poter valutare obbiettivamente le richieste di assunzione di nuovi infermieri piovute un po' da tutte le Usi. ((Abbiamo rispolverato la delibera del Cipe dell'84 che fissa i minuti di assistenza minima giornaliera per paziente e per fasce di patologia - spiegano in Regione - e abbiamo chiesto alle Usi il numero dei pazienti mediamente assistiti nei vari reparti». Confrontando i due dati (per patologie più delicate come la terapia intensiva, il ministero stabilisce 540 minuti di assistenza quotidiana, mentre per un'appendicite si scende sotto le due ore) la Regione ha calcolato il fabbiso¬ gno minimo di ogni ospedale aumentandolo del 30 per cento per «coprire» anche le attività ambulatoriali, delle camere operatorie, delle sale gessi e così via. Il risultato finale è stato confrontato con quanto richiesto dalle singole Unità sanitarie. Le sorprese non sono mancate: la tanto vituperata Usi IV, quella del Maria Vittoria, lamenta la carenza di 30 infermieri, mentre la Regione ha quantificato un ((buco» di 124. La Usi 1, invece, chiede 101 nuovi infermieri, ma l'assessorato ritiene che 31 siano sufficienti. La 34 di Orbassano chiede 40 assunzioni, ma per i conti regionali («Che tendono a soddisfare, ripetiamo, solo i livelli di assistenza minima che non sono certo l'optimum») è deficitaria di appena 4 infermieri. Nell'Usi IX il presidio ospedaliero comprende Cto, Regina Margherita e Sant'Anna. Il totale degli infermieri soddisfa il fabbisogno minimo, ma se si scorporano i dati si scopre che Sant'Anna e Cto hanno più infer¬ mieri del dovuto tutto a scapito dell'Infantile. In 13 Usi si registra un esubero complessivo di 385 infermieri. Di fronte a questi dati è inevitabile che si aprirà un confronto con le direzioni sanitarie e i sindacati. I primi dovranno spiegare perché certi ospedali hanno di più e altri meno, i secondi forse ci penseranno due volte prima di battersi per impedire la «mobilità» degli iscritti da un reparto ((ricco» di infermieri a un altro carente. «Sarebbe ora» dice la presidente Anna Lupano. «La cosa che più preoccupa - commenta l'assessore Vetrino - è che l'assunzione di tutti i neo infermieri significherebbe un costo in più pari a 35 miliardi». Che fare, visto che da quest'anno dovrà essere la Regione, magari con nuove tasse, a sborsare ogni lira spesa oltre il budget assegnato dallo Stato? «Le Usi - dice Vetrino dovranno risparmiare su altre spese». Beppe Minello Sono oltre diecimila gli infermieri in servizio negli ospedali piemontesi Con i nuovi duemila si andrà oltre i parametri previsti dal ministero

Persone citate: Anna Lupano, Beppe Minello, Bianca Vetrino, Luigi Cesareo, Paola Lupano, Vetrino

Luoghi citati: Orbassano