Radice attacca: querela il Cagliari

Guerra aperta tra il tecnico e il club rossoblu, che ieri ha presentato Giorgi Guerra aperta tra il tecnico e il club rossoblu, che ieri ha presentato Giorgi Radice attacca: querela il Cagliari Cellino-, pago caro l'errore CAGLIARI. Non accenna a placarsi la polemica tra il Cagliari e Gigi Radice dopo il brusco e inatteso licenziamento del tecnico, sostituito da Bruno Giorgi. Ieri si è regolarmente svolto il rituale della sostituzione dell'allenatore in casa rossoblu: via Radice, si accomodi Giorgi. Ma mentre il presidente rossoblu Cellino cercava di far passare in secondo piano accuse e repliche di lunedì invitando a guardare avanti, il tecnico lombardo andava decisamente al contrattacco, querelando il Cagliari e il suo massimo dirigente per i modi del licenziamento e per i contenuti del comunicato con cui il club isolano lo ha annunciato. E' stato proprio Gigi Radice a darne notizia nel corso di una conferenza stampa in cui ha ricostruito le diverse fasi del suo ingaggio, della permanenza a Cagliari e della fase di preparazione al campionato, nonché gli incontri avuti con il presidente Cellino e con il dt Vitali. Il tecnico, dopo aver ribadito la propria amarezza per quanto avvenuto e per i giudizi espressi nei suoi confronti da parte della stampa, ha sottolineato la sua ferma intenzione di tutelare il prestigio e la capacità professionale acquisita in una lunga carriera alla guida di numerose squadre: per questo motivo ha dato mandato a un legale di valutare il testo del comunicato con cui il Cagliari ha annunciato il suo esonero e di presentare querela. Guerra dura, dunque, mentre in sede la società rossoblu cercava, invano, di voltar pagina in maniera indolore, presentando Bruno Giorgi. Del passato, il presidente Cellino inizialmente non aveva voluto parlare: «Non fatemi domande sull'esonero di Radice perché siamo qui per presentare il nuovo allenatore del Cagliari. Ho bisogno di ritrovare una certa serenità prima di parlare del vecchio corso e anche di incontrare il tecnico esonerato». Non si doveva turbare un ambiente già sufficientemente surriscaldato, e allora spazio al nuovo allenatore. Giorgi, tutto d'un fiato: «Arrivo a Cagliari con un po' di ritardo. Sarei potuto venire anche prima in quanto ero stato già contattato dalla dirigenza cagliaritana. Adesso sono in Sardegna, contento di esserci perché conosco bene l'ambiente e perché trovo una squadra di valore che si è conquistata un posto in Coppa Uefa. Sono conscio di alcune difficoltà che non mancheranno di presentarsi, naturale conseguenza quando si cambia allenatore, ma intendo trovare subito l'intesa con ogni giocatore e i giusti equilibri per poter ritornare in fretta ai vecchi risultati». Record il licenziamento di Ra- dice, dopo una sola partita, ma anche Giorgi è uomo-primato: qualcuno gli ha ricordato le sue dimissioni dal Genoa: «Io amo l'armonia e l'intesa sia con la società che con la squadra che alleno. Se manca questo presupposto preferisco uscire di scena senza grandi clamori e lasciare spazio ad altri. Così è successo nelle due mie dimissioni (Genoa e Nocerina), ma sono contento di tornare al lavoro: le vacanze troppo lunghe sono dannose». L'interrogativo restava sospeso nell'aria per poco: Cagliari a uomo o a zona? «Una domanda che gradirei venisse fatta più in là: sono appena arrivato e non ho ancora incontrato un solo giocatore. Comunque non parto con un'idea fissa, ma cerco di adattare il gioco ai giocatori e alla formazione avversaria». L'ombra di Radice però incombeva e Cellino sbottava: «Ri¬ tengo questa volta di aver proprio sbagliato in pieno, soprattutto per non essermi documentato a sufficienza su Radice. Un errore di presunzione che mi è costato anche finanziariamente e che spero di non ripetere più se continuerò a fare il presidente di una squadra di calcio. Un errore di presunzione perché ero convinto di sapere tutto del calcio italiano, dopo solo un anno di esperienza alla guida di un club. Con questa decisione, comunque, ho voluto riportare in seno alla squadra quel clima di serenità che con Radice è mancato, in modo che il Cagliari non perda né prestigio né la possibilità di fare bella figura in Uefa». Un'altra stoccata al tecnico licenziato che indubbiamente farà salire ulteriormente la tensione. Ma ormai nessuno si fa più illusioni: è guerra aperta tra il Cagliari e Radice. [v. f.] Gigi Radice, sostituito da Giorgi (riquadro), dà battaglia

Luoghi citati: Cagliari, Sardegna