«lo Baggio-dipendente» di Angelo Caroli

«lo, Saggio-dipendente» «lo, Saggio-dipendente» Vialli: ho bisogno degli assist e lui sa sempre dove trovarmi TORINO. Tema: dopo gli entusiasmi in precampionato, avvio un po' sofferto. «Juve non spettacolare ma molto pratica. Non facciamo il calcio che si vede a Coverciano però siamo in grado di segnare in ogni momento. E io, votato solo all'attacco, ho bisogno di Baggio come del pane». E' la risposta in sintesi. Ma chi parla? Naturalmente lui, Gianluca Vialli. Passa, sorride e parla. Così diverso, ma così uguale. E' l'immagine che il geometra di Cremona consegna quasi ogni mattino di una stagione appena cominciata. Diverso dal musone dell'anno scorso, esternatore incomunicabile e infine autoesiliato nel black-out; e uguale allo scavezzacollo simpatico del periodo azzurro, quando il mondo gli sorrideva e le interviste non gli sembravano cappi al collo. E' un piacere rivederlo negli abiti antichi. Ora ha barba e pizzetto curati, tuta e cappellino sgargiante con tesa rovesciata. Si apre e alla finestra appende un campionario di pensieri e progetti. E' cauto quando spiega «che la squadra non andava osannata dopo le amichevoli e non va crocefissa oggi. Con la Roma, furente per il 2-0 a Marassi, vedremo il nostro valore reale». E' saggio quando giustifica la prova dei debuttanti non con l'emozione «perché non è questo il problema, sono ragazzi con lunga militanza nel calcio, piuttosto sono stati condizionati dal calo generale». E infine prudente nel commentare la cacciata di Radice «poiché se da una parte bisogna concedere ai tecnici più di una chance, i presidenti sborsano soldi perchè i sacrifici si concretizzino». Altro giro di domande sotto il sole di Orbassano. C'è chi fa notare che il gol di Luca con la Cremonese era regolare. Ne prende atto. Sorride, ma preferisce sconfinare nel generale. I temi: lui e Roberto Baggio, la Juve che dopo mezz'ora dà la sensazione di correre meno della Cremonese; poi il Foggia, l'Inter e il calcio offensivo. Argomenti che sfoglia come una margherita. Al senso altruistico nell'ammettere che «Baggio è per me indispensabile, l'unico a proiettarmi come si deve in gol perché mi cerca e mi vede» aggiunge l'onestà nel riconoscere che la sua non brillante prestazione con la Cremonese non è dipesa dal collettivo «poiché dopo mezz'ora ero in difficoltà, pensavo di arrivare primo sul pallone e invece... Anch'io ho pagato sette giorni di lavoro duro, che non potremo svolgere quando avremo tre test settimanali. Questo carico ci ha tolto lucidità, perciò correvamo meno dei cremonesi, è stato importante aver difeso il gol, l'assetto difensivo è dunque migliorato». Sono stressanti i precampionati serviti dalle grandi, le provinciali li dribblano. Per Vialli è logico che «le formazioni avviate verso una stagione normale svolgano una preparazione più mirata. Trapattoni deve barcamenarsi, è la storia della coperta corta... Detto ciò, ammiro il Foggia e il suo eccezionale calcio offensivo. E' la classica squadra da evitare nelle prime 10 partite. E all'Inter va bene affrontarla prima in Puglia». Un cartello fitto fitto in precampionato sarebbe il male minore, se i test fossero come bicchieri d'acqua da mandare giù in un sorso. Invece... «Invece - prosegue il bianconero - oltre al duro programma settimanale ci siamo ritrovati con il peso di 15 amichevoli di una certa consistenza. Durante le quali dovevamo oltretutto dimostrare di essere competitivi. Perciò contro la Cremonese, comunque brava, non siamo entrati in campo tenendo il coltello fra i denti. Però attenti, questa Juve può far gol in ogni momento, giocando bene o male poco importa. Se utilizzassimo un centrocampista di più la manovra migliorerebbe ma perderebbe incisività. Qualche squadra, come il Parma, e Trapattoni lo sa bene, gioca meglio di noi, ma noi siamo più concreti. Ripeto, magari non pratichiamo il calcio che si vede a Coverciano (goccia di arsenico per Sacchi?, ndr) però siamo più concreti». In questi giorni si fa confusione tra due termini: consapevolezza e umiltà. Perciò se giriamo la domanda (che tipo di Juve è questa?), Vialli conclude con linguaggio esplicito: «In noi c'è più consapevolezza, se giocheremo in un certo modo saremo all'altezza dei migliori». Impressione: ci sembra il verbo del Trap. Angelo Caroli L'Arrigo: «Gianluca tra i grandi bomber» Sacchi con Mancini e Robi Baggio; a sinistra, Vialli: tornerà azzurro?

Luoghi citati: Coverciano, Cremona, Orbassano, Puglia