Filmato tv contro le discriminazioni di Alessandra Pieracci

Vigile del fuoco salva una donna e la voce sottofondo dice: «Cambia qualcosa se è omosessuale?» Vigile del fuoco salva una donna e la voce sottofondo dice: «Cambia qualcosa se è omosessuale?» E' un gay l'eroe per caso Filmato tv contro le discriminazioni VA IN ONDA LA DIVERSITÀ' y ROMA N vigile del fuoco dall'espressione tesa e sofferente emerge lentissimamente dalle fiamme. E' alto, robusto, il volto annerito dal fumo. Tiene fra le braccia una donna esausta, salvata per un pelo dal mare di fuoco, a rischio della propria vita. Improvvisamente una voce fuori campo rompe la tensione partecipe e chiede: «Cambia qualcosa se vi diciamo che è omosessuale?». Subito dopo compare una scritta: «Rispondiamo insieme contro il pregiudizio». Il messaggio colpisce all'improvviso, tra la pubblicità di un orologio e quella di un detersivo oppure di un olio motore. Trenta secondi di suspense ben costruiti che raggiungono l'obiettivo di non passare inosservati. Lo spot televisivo va in onda da qualche tempo su Telèmontecarlo che lo trasmette gratuitamente, unica emittente nazionale ad aver aderito a questa campagna «contro il pregiudizio». «Ne avevamo parlato anche con altre reti, sembravano trattative ben avviate, ma poi alla fine nessun'altra si è fatta avanti sul serio» dice Antonio Maccario, direttore creativo della Me Cann Erickson Italiana Spa, sedi a Milano e Roma, la società che ha prodotto e realizzato lo spot televisivo. Paura di un messaggio del genere? «Diciamo piuttosto mancanza di interesse». «Non ci sono stati problemi dicono a Telemontecarlo - lo mandiamo in onda un po' a tutte le ore, a seconda dei programmi che sono previsti dal palinsesto. Domenica è passa- to solo a notte fonda perché le dirette sportive avevano rivoluzionato tutta la programmazione, lunedì è stato trasmesso intorno alle 14,30 e poi dopo mezzanotte, durante "Crono Tempo di motori"». L'idea di realizzare lo spot è nata quasi per caso, durante la preparazione della campagna promozionale indetta dall'Arcigay per il 28 giugno, il Gay Pride Day, ovvero la giornata dell'orgoglio omosessuale che, da anniversario della rivolta di Stone Wall (un locale del Greenwich Village dove per la prima volta gli omosessuali americani si ribellarono alle violenze degli agenti di polizia), è diventata una data intorno alla quale intrecciare iniziative di sensibilizzazione sociale. La campagna dell'Arcigay prevedeva, tra l'altro, una serie di inserzioni su quotidiani e periodici dove campeggiava la foto del vigile del fuoco con la donna tra le braccia e una lunga scritta: «Può essere omosessuale la centralinista che vi passa le telefonate in ufficio, il proprietario della libreria all'angolo o anche il vostro migliore amico. Sono omosessuali tre milioni di italiani. Se la notizia vi mette a disagio, o più semplicemente vi sorprende, è comprensibile: però adesso rilassatevi. Perché un omosessuale non morde, non cammina a testa in giù e non ha le orecchie a punta. E' una persona come tante che vive e lavora con voi... Vi chiediamo di ammettere con serenità il diritto di non essere tutti uguali. Condividere la diversità non è necessario, rispettarla invece sì... E' una scelta fondamentale per vivere in un mondo libero e civile. E' la scelta di superare il pregiudizio». Eccetera, eccetera, eccetera. Racconta Antonio Maccario: «Sul set dello shooting fotografico abbiamo pensato di realizzare lo spot, praticamente con mezzi di fortuna». Lo spot è stato girato con una videocamera a mano e tutti hanno lavorato gratuitamente: lo stesso Maccario, l'art director Ada Carpi De Resmini, il copy-writer Giovanni Caporioni, il fotografo Ottavio Celestino, lo speaker Di Stefano. «Adesso siamo pronti alla prossima buona, civile occasione». Alessandra Pieracci Ideato dall'Arcigay ma lo trasmette gratuitamente solo Telemontecarlo «Le altre si sono tirate indietro» Lo spot ideato dalla Me Cann Erickson Italiana

Luoghi citati: Greenwich, Milano, Roma