Nel castello della bella refrigerata di Enrico Benedetto

Nel castello della bella refrigerata FRANCIA Un'agenzia offre il macabro weekend sulla Loira, la guida è il marito stesso Nel castello della bella refrigerata La moglie ibernata diventa un'attrazione turistica PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una bella addormentata nel ghiaccio attende ogni giorno i visitatori che osano lasciare gli itinerari classici sulla Loira per avventurarsi - sponsor il vedovo - tra le mura di un castello assai particolare. Cancello rugginoso, erbacce ovunque, crepe sui muri, disordine. E per sinistro accompagnatore, il dottor Frangois Martinot: viso alla Celine, lunghi capelli, abiti scuri, espressione che vaga in mondi lontani. Poe gongolerebbe. Ma se i luoghi propiziano la macabra atmosfera, il vero atout del turismo funerario in voga nel maniero è madame Martinot, la bella Monique che un crudele tumore strappò ai suoi cari 9 anni fa. Da allora, il grande freezer elettrico che troneggia al centro della cripta domestica ne iberna le spoglie mortali. Che, a - 54 gradi, non dovrebbero aver smarrito l'antica leggiadria. I visitatori - ogni settimana più numerosi - scendono nel caveau in silenzio, per rispetto o, forse, timore di svegliare la castellana. Ecco il refrigeratore a chiusura ermetica. Il coperchio è giù, una catena l'avvolge. Solo il fastidioso motorino elettrico, che fatica a produrre temperature antartiche nell'afa, incrina l'incantesimo. Tra il pubblico si diffonde un'impalpabile nervosismo. Sui muri, pannelli illustrano le tecniche di ibernazione, ma c'è pure una croce a rendere inscindibili coreografia scientifica e religiosa. La guida raccoglie le sue pecorelle tremebonde per tornare in superficie. Dove li attende Martinot. Fra qualche ora giungerà un altro gruppo. Che l'inclusive tour con moglie in frigorifero - pastiche noir talmente incredibile da essere vero - frutti bene è sicuro. Ma l'agenzia viaggi che ne ha l'esclusiva tiene al riserbo. Il dr. Martinot pure. Nega di avere fini lucrativi e agli increduli esibisce le autorizzazioni per inumare in proprio. Se tiene Monique al fresco è che vorrebe resuscitarla quando le conoscenze sanitarie potranno vincere la malattia fatale. Difficile contraddire un medico. In ogni caso lui non autorizza nessuno a farlo. Cita esperienze crioterapiche Usa e ripete che il risveglio dal sonno mortale non è solo una favola bella. Ama la sua donna come allora, d'una passione intensa ed esclusiva, sino a vivere da eremita nello chàteau che li vide felici assieme. Le comitive? Testimoniano la sua fede nella resurrezione. Non senza un'oscura gelosia. Solo Martinot ha la chiave per aprire il gelido sepolcro: il Principe Azzuzzo sarà lui o nessuno. Enrico Benedetto

Persone citate: Celine

Luoghi citati: Francia, Parigi, Usa