ALLE DIECI DI SERA DELITTO A BUENOS AIRES di Glauco Felici

ALLE DIECI DI SERA DELITTO A BUENOS AIRE S ALLE DIECI DI SERA DELITTO A BUENOS AIRE S Denevi, un abile «allievo» di Borges cio è l'uccisione di una giovane, Rosaura appunto, sulla cui identità non esistono certezze ma solo ipotesi. Il protagonista vero del libro è un curioso pittore quarantenne, timido e introverso, certo Camilo Canegato, che vive solitario in una pensione da ben 12 anni. Nella metodica e ordinata vita dello scialbo pittore appare improvvisamente un elemento di turbamento, una straordinaria novità. Gli viene indirizzata una lettera rosa, inequivocabilmente di una donna: è la misteriosa e bella Rosaura che scrive per due mesi di seguito finché appare una notte, alle dieci, in pensione cercando rifugio da tenebrosi pericoli. Camilo Canegato la sposa ma la notte stessa del matrimonio la poveretta è uccisa. Da chi? Le varie versioni dei pensionanti sono discordanti e opposte. La più intrigante è quella data alla polizia dallo stesso Canegato: Rosaura non è mai esistita, l'ho inventata io per fingermi fidanzato con una ragazza bella e irraggiungibile, una CHI è Rosaura, la misteriosa ragazza che suona alle dieci di sera alla porta di una sperduta pensione di Buones Aires? E' una creatura solo immaginata o esiste veramente? E' una fanciulla innamorata che fugge un padre borghese che le impedisce di unirsi al suo innamorato o è una giovane donna di malaffare? Questo è l'interrogativo chiave che regge il romanzo poliziesco-fantastico dell'argentino Marco Denevi, finalmente tradotto in italiano da Glauco Felici. Il libro è tutto giocato sulla tecnica del flash-back e sulle strategie della figura retorica della «in absentia» che si regge su un quadro di rinvii allusivi, senza alcun riferimento apparentemente comprensibile, tutto è mosso «in assenza» di un alfabeto razionale: come dice Chesterton, certi fatti non hanno alcun significato in un luogo, ma ne hanno molto in un altro. In Rosaura alle dieci il fattac¬ donna mai conosciuta ha poi casualmente incarnato quel sogno. Qual è la realtà? Qual è il sogno? Il finale, i vari finali, non svelano nulla in modo definitivo, così come le varie versioni sono coerenti con un certo punto di vista, ma mai completamente esaustive. Tutto è giocato negli incastri dell'equivoco. E questo è il messaggio di fondo della scuola del fantastico argentino: la vita è il vero sogno, il sogno è la vera vita. Qual è la vera vita, quella vissuta o quella immaginata? Questo assioma, dalle forti implicazioni metafisiche, discende ovviamente dalla scuola di Borges. Marco Denevi sta in quel filone della letteratura argentina dedita al fantastico e al poliziesco insieme, ove si annoverano, tra gli altri, nomi come Horacio Quiroga, Manuel Peyrou, Adolfo Bioy Casares, Silvina Ocampo. Nato nel 1922, nella provincia di Buenos Aires, Denevi è un nome ormai consacrato nella letteratura del suo Paese. Esordisce nel 1955 proprio con Rosaura alle dieci ormai tradotto in più lingue; scrive di teatro, e nel 1960 pubblica un altro romanzo di rilievo Ceremonia secreta che riceve il premio della rivista Life e da cui Losey trarrà un film con Elizabeth Taylor e Mia Farrow. Con Falsificaciónes (racconti del 1966) appare evidente il nucleo distintivo della sua narrativa: il tema del cambio, della dualità, della falsificazione del reale. E' esattamente quanto avviene in Rosaura alle dieci, capolavoro del genere poliziesco-fantastico. C'è un mistero da svelare: nel poliziesco la rivelazione è solo ritardata, nel fantastico essa non avviene per nulla. E' la tecnica dell'ambiguo. Il romanzo di Denevi è un perfetto crucigramma di ambiguità. Giuliano Soria Marco Denevi Rosaura alle dieci Traduzione di Glauco Felici Sellerio, pp. 221,1. 25.000

Luoghi citati: Buenos Aires, Buones Aires