Parolaio di Pierluigi Battista
Parolaio Parolaio Sora Leila CALORE E POLVERE. La canicola estiva non ha rallentato l'incessante fabbricazione di scoop storici sempre più sorprendenti. La rivista Sardegna oltre asserisce che (forse) la Colt è stata inventata da un armaiolo del Nuorese, tal Francesco Antonio Broccu. Un ex agente del Kgb rivela che John Fitzgerald Kennedy (forse) è vivo e trascorre i suoi giorni in una località segreta della Virginia. Una rivista ricostruisce l'albero genealogico di Mussolini e scopre che (forse) gli antenati del duce erano musulmani. Uno storico sovietico si dice certo che l'elezione di Paolo VI sia stata condizionata da oscure manovre del (solito) Kgb. Uno studioso inglese sostiene che Shakespeare e Cervantes (forse) non sono mai esistiti. Un filologo rivela che il traduttore del «Padre Nostro» è un emerito pasticcione perché Dio, «Infinito e Sommo Bene», non ci può «indurre in tentazione». Forse. ALL'AVANGUARDIA. Angelo Guglielmi secondo Aldo Grasso, sull'Espresso: «Fa il direttore di rete come uno scrittore mancato: qualcuno ha detto che del Gruppo 63 lui era il sessantaquattresimo e questo ruolo lo ha condizionato per tutta la vita». La variante di Lùneburg di Paolo Maurensig secondo Angelo Guglielmi, sull'Espresso: «E' solo il fac-simile di un grande romanzo e ci comunica lo stesso imbarazzo del figlio malcresciuto che veste gli abiti del padre per sembrare grande». LA FESTA SONO IO. Che cos'è una «Festa dell'Unità»? Nientemeno che un appuntamento dove confluiscono «miti e religiosità, storia e ragione laica». Addirittura un evento che richiama le «feste pagane d'estate», le «feste dei raccolti», ma anche, si aggiunga senza assurde timidezze, le «processioni di ringraziamento», i «riti propiziatori» e i «girotondi della libertà e della ragione». E del resto neanche la democrazia, ci sarebbe, «senza la partecipazione alla politica di quelle masse popolari che, anno per anno, fanno, costruendole e visitandole, le Feste dell'Unità». Lo scrive Ottavio Cecchi. Naturalmente sull' Unità. PISTAAA. C'è un «elemento unificatore» nella carneficina di donne che ha insanguinato l'estate? No, risponde sul Corriere della Sera Giampaolo Louis FerdinaI riert I Rugi Rugarli. Che poi dell'elemento d Celine «unificatore» non può proprio fare a meno indicandolo nell'«humus di edonismo ottuso, di faciloneria e di ignoranza che è il più genuino retaggio di Tangentopoli». Patrizia Carrano suggerisce un'altra pista: «La violenza figlia della cultura di Berlusconi e Dinasty». La palma della saggezza a Franca Rame: «Confesso di non avere le idee tanto chiare». ED E' SUBITO SORA. Vivace contrasto teologico-gastronomico sulla memoria di Sora Leila. Su Epoca monsignor Tonini quasi propone la beatificazione di quella «popolana dalla sapienza così vivida e tersa», «lampada» illuminata «da una sapienza» (e due) «che non s'apprende dai libri», fulgido esempio in cui «una moltitudine di italiani si riconobbe traendone aiuto». Più terrestre il giudizio di Federico U. D'Amato, titolare della rubrica «La Tavola» dell'Espresso, che invece osserva come nel celebre ristorante sull'isola Tiberina con la «scomparsa di Aldo Fabrizi, la cucina decadde conservando certe graveolenze e untuosità tipicamente romanesche». Poi la conclusione al veleno: «Speriamo in una ripresa con la nuova gestione ora che la "Sora" si è ritirata da tutte le scene». SOGNI E BISOGNI. Giuseppe Giulictti comincia bene sul Corriere della Sera: sulla Rai «per carità, un po' di silenzio!». Ma poi non ce la fa. Il bisogno di esternare, che già lo aveva indotto a intervenire sempre sullo stesso argomento su una dozzina tra quotidiani e periodici, è troppo assillante. E così Giulietti, dopo aver invocato il silenzio con tanto di punto esclamativo, impiega 150 righe tipografiche, circa 600 parole, per dire la sua. Ancora una volta. PIENO DI SUPER. Secondo Roberto Mariani dell'Indipendente, LouisFerdinand Celine, autore di quel Bagatelle per un massacro in cui alla vigilia dell'Olocausto si invocava la decimazione degli ebrei, non era un antisemita. E perché? Perché l'«antisemitismo è antiletterario» e Celine «ha in sé un Superebreo - come un Superego psicanalitico - che gli fa scrivere una letteratura "talmudica"». FIAT LUX. Corrado Augias in un dibattito a Cortina: «Sono un fiammifero nel buio». Pierluigi Battista Sora Leila Louis Ferdinand Celine
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