«L'esame da procuratore divide l'Italia»

Ma i docenti meridionali insorgono: da qui sono usciti i magistrati di «Mani pulite» Ma i docenti meridionali insorgono: da qui sono usciti i magistrati di «Mani pulite» «I/esame da procuratore divide l'Italia» La Lega: al Sud prove troppo facili, Conso d'accordo «GUERRA» SUI PERRY MASON PERRY Mason? Abita al Sud. L'ultima «bordata» antimeridionalista di Bossi e seguaci corre lungo la strada che porta negli studi degli avvocati. «Gli esami per diventare procuratori legali tuonano Luigi Negri e Marcello Lazzati, deputati leghisti - al Sud sono troppo facili, le commissioni giudicatrici meridionali appaiono più indulgenti. Insomma c'è un'abnorme disomogeneità tra Nord e Sud nelle percentuali di procuratori legali promossi e bocciati». Accusa, questa, che trova un inaspettato alleato: il ministro della Giustizia, Giovanni Conso. Secondo il guardasigilli «da alcuni anni si registrano notevoli differenze percentuali nel numero di candidati ammessi a sostenere la prova orale degli esami per procuratore legale». Ancora Conso: «Questo fenomeno si presenta con una strettissima percentuale di ammessi in alcuni distretti del Nord a fronte della quale si rileva una percentuale altissima di ammessi in alcuni distretti del Sud». Conclusione? «Non disponendo di elementi concreti che consentano di pervenire ad ima spiegazione razionale del fenomeno si può solo ipotiz¬ zare che, dovendosi escludere che i candidati settentrionali si presentino con un livello medio di preparazione tanto inferiore a quello dei candidati meridionali, il fenomeno sia dovuto all'orientamento di maggiore o minore rigore che ispira i componenti delle commissioni nella valutazione degli elaborati. E purtroppo non c'è nulla da fare». Gian Vittorio Gabri, presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino, concorda nella diagnosi, ma dissente sulla cura: «Che al Sud gli esami per diventare procuratore siano più facili è vero. Recentemente abbiamo segnalato i casi di tre distretti di corte d'appello al Sud dove in effetti si è notato un certo lassismo. Ma non è vero che non esistano soluzioni concrete. Anzi proprio il nostro consiglio si è fatto avanti, con alcune proposte di modifiche del regolamento». Eccole: innanzitutto una mobilità dei commissari, sul modello degli esami di maturità. E poi, addirittura una commissione unica, sulla falsariga dell'esame di magistrato. Ma da Palermo arrivano reazioni sdegnate, le bordate della Lega sugli esami facili trovano una ferma opposizione. Amedeo D'Arie ha parte- cipato all'ultima sessione d'esame e le cifre che scandisce contraddicono le accuse di Bossi. «Macché promozioni facili. Anzi. Su 600 candidati ne abbiamo ammessi 300. E il 50% degli aspiranti procuratori è stato bocciato. Su queste cifre e sulla nostra serietà non possiamo scherzare». L'avvocato Enzo Fragalà, di Palermo, si accoda:: «Le inchieste di 'Mani pulite' a Milano come a Torino sono nate grazie a magistrati e avvocati meridionali. Grazie alla loro bravura, alla loro competenza professionale. Se anche di loro Bossi pensa che abbiano superato agevolmente le prove, allora..». Esami e lauree facili, un problema che ha origini antiche. Ne parla, polemizzando però con Bossi, il profes¬ sor Gustavo Zagrebelsky, docente alla facoltà di Giurisprudenza a Torino. «H problema esiste - dice - ed è difficile da giustificare razionalmente. Credo che questo nodo nasca dal fatto che adesso le carriere nascono e muoiono all'interno di una facoltà. Che insomma sia cancellato un principio che dovrebbe valere sempre neU'amministrazione dello Stato: la mobilità dei funzionari. Una mobilità tra Nord e Sud che contrasta cer¬ to con le idee di Bossi...». I dubbi aumentano, così come «i pettegolezzi» sugli esami facili. Si dice: nelle commissioni d'esame istituite dalle corti d'appello ci sono anche gti avvocati. I quali cercherebbero di ridurre i possibili futuri concorrenti. Quindi molti «candidati» andrebbero al Sud, usando il trucco di spostare per un breve periodo la residenza. «Sarà anche vero - replica Gabri - ma questo non dimostra al¬ tro che il lassismo di certe commissioni meridionali. Il viaggio è sempre a senso unico', dal Nord verso il Sud, alla ricerca di un esame più facile». L'avvocato Michele Cerabona, che in passato è stato presidente della camera penale di Napoli, offre conferme e smentite alle accuse dei seguaci di Bossi. E cioè: qualche comissione può aver anche peccato in troppa bontà, occorrono magari nuove norme per limitare i pericoli. Ma subito dopo: «La facoltà di Giurisprudenza ha una grossa tradizione di serietà e severità, dal nostro Ateneo escono giovani ben preparati. Dunque perché stupirsi se molti superano gli esami da procuratore?». Luigi Stigliano Zagrebelsky: il rimedio è la mobilità In alto il ministro di Giustizia Conso, accanto l'aula di un tribunale

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